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Calano i furti d’arte e aumentano i recuperi di beni rubati o contraffatti

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BENI CULTURALI

Calano i furti d’arte e aumentano i recuperi di beni rubati o contraffatti

Alla diminuzione dei furti d’arte -0,2%, un trend che si registra dal 2011 - corrisponde un’intensa attività di recupero degli oggetti rubati o contraffatti, operazioni cresciute del 171% per quanto riguarda il ritrovamento di documenti antiquariali, archivistici, librari, archeologici e paleontologici. È la fotografia dell’attività 2016 del Comando dei Carabinieri di tutela del patrimonio culturale, presentata dal responsabile del nucleo, generale Fabrizio Parrulli, alla presenza del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.

Un valore di 125 milioni
Il valore degli oltre 94mila beni recuperati l’anno scorso dai Carabinieri - 24.570 documenti archivistici e bibliotecari, 10.637 reperti paleontologici e 58.961 reperti archeologici - ammonta a quasi 54 milioni di euro, ai quali sono da aggiungere più di 57 milioni relativi ai 799 falsi sequestrati e 14 milioni relativi al sequestro di immobili di valore culturale o di beni paesaggistici.

Nel mirino quadri e statue
Le regioni più colpite dai furti sono state la Toscana, la Campania, il Piemonte e il Lazio, per quanto l’anno scorso anche in Sicilia e Liguria i ladri di cultura si siano fatti sentire. C’è da chiarire che alla diminuzione del numero dei furti non corrisponde un decremento degli oggetti asportati. Questi ultimi, anzi, sono cresciuti del 21,3 per cento. Tralasciando il settore filatelico, dove nel corso di un furto vengono rubati parecchi pezzi, i bersagli privilegiati dalla criminalità restano i quadri e le statue, anche perché spesso di elevato valore e più facilmente commerciabili.

Trafficanti d’arte
A riprova che il traffico dei beni d’arte è fiorente c’è il caso di una perquisizione dei Carabinieri a casa di un imprenditore della capitale, operazione resa possibile anche dal lavoro svolto insieme agli agenti Usa nel quadro di un importante recupero di reperti archeologici e fossili di provenienza americana. L’imprenditore romano aveva praticamente allestito un museo, dove i Carabinieri hanno ritrovato, tra gli altri beniu, molte monete di epoca romana e medievale, centinaia di oggetti provenienti dall’America, 200 reperti assiro-babilonesi e indù, numerose armi da fuoco tra cui 3 pistole a pietra focaia.

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