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4/9 Nuova legge elettorale / Italicum

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    DAL MATTARELLUM AL PROVINCELLUM

    Dal Mattarellum al Provincellum: tutti i sistemi di voto nel cilindro dei partiti

    Mattarellum, Mattarellum 2.0, Porcellum, Italicum, Italikos, Consultellum, Democratellum, Legalicum e Provincellum. Negli ultimi 20 anni i partiti politici hanno preso in prestito i nomi più disparati per indicare le loro leggi elettorali preferite. Spesso rendendo incomprensibile ai cittadini capire gli effetti dei differenti sistemi di voto.

    4/9 Nuova legge elettorale / Italicum

    E' la legge elettorale per la Camera approvata nel maggio 2015 (per il Senato le riforme costituzionali poi bocciate dal referendum del 4 dicembre 2016 non prevedevano più l'elezione diretta da parte dei cittadini) e entrata in vigore il 1° luglio del 2016, ma mai messa alla prova da una consultazione elettorale. Il testo fu sostento anche da Forza Italia fino al gennaio 2015, data della rottura del Patto del Nazzareno. Ma poi fu approvato solo dall'attuale maggioranza di governo. L'allora premier Matteo Renzi la chiamò Italicum, a rimarcare le caratteristiche della legge, diversa da ogni altro sistema elettorale europeo. E' un sistema proporzionale con sbarramento al 3% Assegna un premio di maggioranza che permette di ottenere 340 seggi (il 55%) alla prima lista che supera il 40% dei voti. Se nessuna lista supera il 40%, si contengono il premio due settimane dopo al ballottaggio le prime due liste. Il premio è attribuito alla lista: non sono previste coalizioni di liste (come era nel Porcellum o nella prima versione dell'Italicum). Anche se nulla vieta che più partiti decidano di confluire in un listone unico. Per attribuire i seggi ai candidati, il territorio nazionale è diviso in 100 collegi. Ogni partito presenta una lista di candidati (da 5 a 7, a seconda della dimensione del collegio). Il capolista è bloccato (cioè scelto dal partito): se la lista ottiene almeno un seggio in quel collegio il capolista è subito eletto. Per gli altri candidati valgono le preferenze (al massimo due, ma di genere diverso).

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