E' la proposta di modifica della legge elettorale della Camera fatta l'anno scorso, prima del referendum costituzionale del 4 dicembre, dalla minoranza bersaniana del Pd (poi in parte uscita dal partito). In sostanza una versione corretta del vecchio Matttarellum. Alla Camera 475 seggi su 630 sono attribuiti con un sistema di collegi uninominali maggioritari a turno unico: vince il seggio il candidato (sostenuto da una o più lista) che ottiene più voti. Il sistema favorisce i grandi partiti (o i grandi partiti in grado di raccogliere attorno a loro una ampia coalizione di liste) e i partiti con forte radicamento territoriale. Gli altri seggi sono così distribuiti: 90 come premio di governabilità alla prima lista o coalizione di liste: 30 alla seconda lista o coalizione di liste (un premio in sostanza alla prima forza di opposizione) e 23 divisi tra gli altri partiti che superano il 2% e hanno meno di 20 eletti (garantendo un diritto di tribuna ai piccoli partiti).