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5/6 Alla Siropack passione e creatività dei lavoratori crescono anche con il…

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    Con il welfare aziendale aumenta la produttività

    Gli sgravi fiscali sono stati sicuramente la chiave giusta per aprire la porticina del welfare ma il fatto che oggi dei 20.908 accordi sui premi di produttività depositati al ministero del Lavoro da maggio 2016, 4.641 prevedano misure di welfare aziendale (uno su cinque) parla chiaro: il welfare aziendale sta prendendo decisamente piede e questo accade grazie a una imposizione fiscale favorevole ma anche perché le imprese possono fare riferimento a una solida tradizione in materia. In passato erano soprattutto le grandi, ma oggi, come ha evidenziato anche il Welfare index Pmi di Generali, sono anche le piccole e le medie imprese ad affacciarsi al welfare.

    5/6 Alla Siropack passione e creatività dei lavoratori crescono anche con il welfare

    Un circolo virtuoso quello che si alimenta alla Siropack dove l'azienda per sostenere la sua incessante crescita ha bisogno di lavoratori motivati e creativi. “Se stiamo raddoppiando il fatturato di anno in anno lo dobbiamo ai nostri collaboratori, 28 giovani con un'età media inferiore ai 30 anni. Non possiamo essere all'avanguardia nell'innovazione tecnologica e in ritardo nelle strategie di welfare, perché se i nostri ragazzi stanno bene, lavorano con più passione e creatività». Barbara Burioli, legale rappresentante di Siropack Italia. Il paniere è ampio. Si va dai corsi di formazione on demand - inglese soprattutto per l'internazionalizzazione - alle polizze assicurative fino ai buoni regalo per Natale. Ed è stato introdotto quest'anno un premio per la sicurezza di 500 euro a dipendente, se si conferma il trend di zero infortuni. «Entro dicembre ci trasferiremo in un nuovo stabilimento a pochi chilometri, proprio per non mettere in difficoltà i collaboratori - spiega Burioli - e stiamo attivando convenzioni con palestre e scuole. All'interno della fabbrica abbiamo poi creato un laboratorio per gli studenti di Ingegneria industriale dell'Università di Bologna con cui collaboriamo».

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