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Roma, «sì» al contratto decentrato: debutta il premio…

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in campidoglio

Roma, «sì» al contratto decentrato: debutta il premio alla struttura

I 23mila dipendenti capitolini avranno il contratto decentrato, che vale 157 milioni di euro e introduce il meccanismo della «premialità di struttura» superando i premi a pioggia e la valutazione esclusiva della performance individuale dei lavoratori. A chiudere la pagina dell’atto unilaterale entrato in vigore a luglio 2014, che aveva generato tanta conflittualità, è stata l’amministrazione pentastellata guidata da Virginia Raggi, con il delegato al Personale Antonio De Santis. È stata la sindaca in persona, sui social, a dare l’annuncio: «Un nuovo contratto per i dipendenti capitolini. Un nuovo inizio per l’amministrazione. Firmato accordo con sindacati. #RomaLavora».

Premi alla squadra che centra gli obiettivi

Le novità del contratto sono state anticipate sul Sole 24 Ore lo scorso 1° aprile, quando ancora era in corso il confronto con i sindacati partito a gennaio, dopo lo sblocco della partita del salario accessorio e il pagamento della quota B relativa al 2015. L’innovazione principale riguarda proprio la distribuzione delle premialità, tarata sulla squadra - e dunque sugli obiettivi dell’amministrazione assegnati attraverso il Peg, il piano economico di gestione - e non più sul singolo. «Se la squadra li raggiunge sarà premiato non solo il dirigente, ma anche il dipendente», chiarisce De Santis, fiero soprattutto di aver «restituito condivisione alla contrattazione decentrata e di porsi come laboratorio rispetto al pre-accordo per il rinnovo del contratto nazionale del pubblico impiego siglato a fine novembre tra governo e sindacati». In concreto, l’intesa prevede incentivi per potenziare la presenza dei vigili di notte e nei servizi esterni. Oppure, per il personale tecnico-amministrativo, somme per valorizzare le indennità di disagio, legate al lavoro in aree periferiche o a contatto con il pubblico.

Le obiezioni della Ragioneria generale dello Stato
L’interlocuzione con il Mef è stata costante. E i tecnici della Ragioneria generale dello Stato, come denunciato dall’Ugl che non sedeva al tavolo, hanno segnalato a Raggi che la costituzione del Fondo per i dipendenti pubblici non risulta conforme alle norme vigenti. Ma a stretto giro De Santis ha replicato, in una nota, assicurando che le osservazioni della Ragioneria «verranno certamente superate, legando l’erogazione del salario ai piani di razionalizzazione della spesa adottati da Roma Capitale. E il nuovo contratto decentrato - ha aggiunto - restituirà valore al lavoro dei nostri dipendenti, che lo attendono dopo anni di immobilismo da parte delle precedenti amministrazioni».

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