Chi c’è davvero dietro lo schermo del computer? La risposta a questa domanda inquieta i giovani. Un’indagine Doxa condotta per Telefono Azzurro rivela infatti che il 48% degli intervistati ha paura di incontrare su internet persone che non sono chi dicono di essere; il 41% teme di essere contattato da estranei che chiedono il numero di telefono, l’indirizzo o altre informazioni personali; il 41% teme di ricevere richieste sessuali da adulti o di essere molestato nelle app di gioco (36%).
Per questo diventa sempre più urgente educare i giovani all’uso del web: «Ci siamo rivolti al mondo della scuola - spiega Rosy Russo, ideatrice di Parole O_Stili - perché vogliamo chiedere agli studenti di diventare testimonial di un nuovo modo di stare in Rete». Un nuovo modo che è possibile attuare rispettando le dieci regole della comunicazione non ostile elaborate dalla community di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti e comunicatori.
“I contenuti offensivi riguardano soprattutto l’orientamento sessuale, la razza e le caratteristiche fisiche”
Il “manifesto” è stato presentato oggi a 30.000 studenti collegati in streaming da 1000 scuole di tutta Italia: sul palco di Milano anche il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli che ha ribadito l’importanza del sistema educativo. «La scuola - ha spiegato il ministro - è il luogo di formazione delle prossime generazioni, è l’ambiente naturale dove cittadine e cittadini di domani possono costruire, da oggi, l’abitudine a essere parte di una comunità dove siano diffusi rispetto e condivisione, nelle esperienze fisiche come in quelle digitali».
L’indagine Doxa mostra che il web viene percepito dai giovani come un terreno fertile di hate speech e contenuti offensivi che riguardano soprattutto l’orientamento sessuale (23%), la razza (20%) e le caratteristiche fisiche (16%).
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