Negli ultimi ventuno anni in Italia il rapporto tra debito pubblico e Pil è cresciuto di 15,7 punti, da 116,9 a fine 1995 a 132,6 a fine 2016. Lo spiega l'Ufficio parlamentare di bilancio nel rapporto Flash “L'evoluzione del debito pubblico in rapporto al Pil in Italia e nei maggiori Paesi”.
Il rapporto analizza le 4 componenti che hanno inciso sull’andamento del debito: spesa per interessi, saldo primario, variazione del Pil nominale e aggiustamento stock-flussi - cioè la differenza tra variazione del debito e indebitamento netto che comprende i flussi di cassa in entrata e in uscita non inclusi nel conto economico (rilevanti, tra l'altro i conferimenti all'Esm o i proventi da privatizzazioni).
La differenza di 15,7 punti, spiega l'Upb, «è il risultato di una diminuzione di 17,1 punti nel periodo precedente alla Grande recessione, dal 1996 al 2007, e di un
aumento di 32,8 punti negli anni successivi».
La spesa per interessi ha contribuito per 116,5 punti, il saldo primario -48 e la crescita nominale per -56,8 punti (il nominale è cresciuto, il rapporto diminuito).
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