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Mdp: via i voucher o fuori da maggioranza

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Mdp: via i voucher o fuori da maggioranza

Roma

«Se con gli emendamenti alla manovra di correzione si fanno entrare dalla finestra gli stessi voucher che sono stati fatti uscire dalla porta noi faremo le barricate». La minaccia nei confronti del governo - che sta appunto studiando gli emendamenti per regolare il lavoro accessorio, dopo l’abolizione dei voucher decisa per disinnescare il referendum abrogativo sostenuto dalla Cgil - arriva dal gruppo dei fuoriusciti dal Pd di Mdp per bocca del capogruppo alla Camera Francesco Laforgia. E la minaccia arriva fino a evocare l’uscita della maggioranza di governo. «Dopo averli cancellati sol per paura di un referendum popolare della Cgil la rinascita di questo strumento di precarietà sotto mentite spoglie sarebbe per noi inaccettabile. Piuttosto si segua un percorso più lineare che reintroduce i voucher per uso domestico approvando la proposta di legge che noi abbiamo presentato».

L’obiezione di Mdp, come spiega il bersaniano Alfredo D’Attorre, è di metodo e di merito. Di metodo perché lo strumento non può essere quello di emendamenti alla manovra correttiva, e per di più introdotti «di soppiatto» e senza aver «concertato con la Cgil». Di merito perché, ferma restando l’apertura di Mdp alla reintroduzione dei voucher per uso domestico, resta fermo anche il no all’intenzione del governo di reintrodurli anche per le piccole imprese al di sotto dei 5 dipendenti. Sulla questione di metodo per la verità ieri il vicepresidente dell’Economia Enrico Morando, che ha incontrato i gruppi della maggioranza alla Camera, ha posto una questione preliminare: volete o no intervenire sulla materia tramite emendamenti alla manovra o tramite altro provvedimento? Nessuno ha risposto no, e i gruppi si sono riservati un paio di giorni per valutare la questione. Parlare dunque di braccio di ferro e di crisi nella maggioranza (va ricordato che Mdp è decisiva in Senato) è «quantomeno prematuro», per dirla con lo stesso Morando. Ma la questione è pronta a deflagrare nei prossimi giorni, vista l’intenzione del governo di procedere non escludendo la fiducia. E il leader del Pd Matteo Renzi ha voluto mandare per tempo il suo segnale a Palazzo Chigi e a via XX Settembre: «Eliminare i voucher senza una soluzione alternativa sarebbe una follia. Ma il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che sta lavorando con tutto il nostro appoggio e sostegno, ha preso un impegno e io ne sono contento», ha detto martedì durante la diretta Facebook.

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