Centrosinistra spaccato; centrodestra unito; Cinque stelle una volta tanto convergenti su un unico candidato. In corsa il Pm anti-Ilva e un ambientalista, specchio di una città che soffre di inquinamento. E una schiera di 1.135 candidati al consiglio comunale. È questo il quadro politico con cui Taranto si avvia al voto amministrativo dell’11 giugno.
Centrodestra e centrosinistra
Stefania Baldassari, direttrice del carcere di Taranto attualmente in aspettativa è la candidata di centrodestra. È supportata da 8 liste: tra queste Forza Italia è diventata Forza Taranto e Direzione Italia (il partito di Raffaele Fitto) compare con il nome Direzione Taranto. Diviso il centrosinistra. Una parte punta su Rinaldo Melucci, presidente dello Ionian Shippin Consortium (sostenuto, tra gli altri, da Pd, Psi, Centristi-Area popolare); un’altra parte sostiene invece Piero Bitetti, ex Pd, presidente del Consiglio comunale uscente.
Dal Pm anti-Ilva ai Cinque stelle
In lizza il Pm che negli scorsi ha dichiarato guerra all’Ilva, l’ex procuratore della Repubblica Franco Sebastio, adesso in pensione. C’è poi l’ambientalista Vincenzo Fornaro; l’ex dirigente della Provincia, Luigi Romandini; l’ex giudice di sorveglianza Massimo Brandimarte; il consigliere comunale Mario Cito, figlio dell’ex sindaco e leader di AT6 Giancarlo; l’avvocato Francesco Nevoli per il Movimento Cinque Stelle che qui è rimasto unito attorno ad un unico candidato; e l’ex direttore Aci Pino Lessa. In un quadro così frammentato, tutti mettono in conto la necessità di un secondo turno per poter arrivare ad un candidato vincitore. Viste le divisioni interne al centrosinistra, è facile pronosticare una sfida di ballottaggio tra centrodestra e Cinque stelle.
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