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Dossier Cambiare le strategie e solo dopo investire

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    Dossier | N. 15 articoliRapporto Impresa 4.0

    Cambiare le strategie e solo dopo investire

    Chiamarla impresa 4.0 ci aiuterebbe a comprenderla meglio. La rivoluzione che le aziende si accingono ad affrontare va infatti ben oltre le mura degli stabilimenti industriali. Nuove tecnologie entrano oggi in fabbrica ma, per comprendere la cosiddetta quarta rivoluzione industriale dobbiamo mettere sotto la lente l’intera impresa. La rivoluzione, quella vera, è fatta da cambiamenti repentini del modo di competere sul mercato. Di conseguenza, per fare la rivoluzione non si parte dalla tecnologia, ma dalla strategia.

    Ci sono due aspetti della penetrazione delle tecnologie connesse all’industria 4.0: uno di evoluzione e uno di rivoluzione. L’evoluzione dell’operatività dell’impresa è quello più evidente e dagli effetti immediati. Le nuove tecnologie offrono infatti grandi opportunità per migliorare la performance della propria azienda. Innanzitutto, l’automazione di nuova generazione è più economica (in media si passa da 4 euro l’ora a 2 euro l’ora), e quindi risulta più attrattiva. Inoltre, la connettività real-time e l’analisi predittiva riducono i fabbisogni di risorse aggiuntive per coprire picchi e situazioni inaspettate. I potenziali di risparmio non sono solo nella riduzione dei costi di fabbricazione, ma anche nella riduzione di alcuni investimenti. Ad esempio, lo scambio di informazioni sulla rete permette di pianificare meglio il sistema produttivo, coinvolgendo in tempo reale fornitori e distributori. In alcune filiere, infatti, più del 40% della capacità è inutilizzato: sfruttando la trasparenza delle informazioni lungo la catena del valore, algoritmi sofisticati ottimizzano la gestione degli ordini e permettono di utilizzare al meglio impianti e risorse. Sebbene nell’evoluzione dei processi produttivi siano spesso messi in evidenza i risparmi e i potenziali effetti sull’occupazione, le motivazioni più rilevanti sono date dalle opportunità di acquisire nuove leve di crescita.

    È da ricordare che industria 4.0 nasce in Germania come programma nazionale per l´aumento della competitività delle aziende manifatturiere del Paese, le quali tipicamente non competono sul prezzo (e quindi sulla riduzione dei costi), ma sull’innovazione e sul valore premium del prodotto e del servizio quali fattori abilitanti la crescita ad alta redditività.

    La connettività, nel B2B manifatturiero, fa evolvere e arricchire la relazione con il cliente. La comunicazione diretta con il cliente è molto più semplice, questo riesce più facilmente a trasferire i propri desideri e l´impresa a realizzare un prodotto sempre più personalizzato. Velocità e personalizzazione sono evidenti vantaggi per il cliente dell’impresa 4.0.

    Ci sono anche importanti effetti positivi per i lavoratori nei nuovi processi manifatturieri. Tra questi, spicca l'impatto sull'organizzazione del lavoro: la trasparenza dei fabbisogni di lavoro aziendali e la comunicazione in tempo reale con il lavoratore può portare a nuovi modelli del lavoro che meglio accordano i fabbisogni dell'impresa con quelli del lavoratore.

    Dall'evoluzione passiamo alla rivoluzione: alcune tecnologie hanno il potenziale di cambiare radicalmente il modo di competere. Ciò può costituire una minaccia o una grande opportunità. Molte aziende hanno già investito in tale direzione ma, dato che gli effetti sono visibili mediamente dopo circa 6 anni, gli impatti non sono ancora evidenti. Prendiamo ad esempio il settore automotive (di cui abbiamo una vista privilegiata). Questo è il comparto manifatturiero per eccellenza, fondato sulla tecnica del prodotto e sull'eccellenza dei processi produttivi. Ci sono tre macro cambiamenti tecnologici che sinergicamente stanno cambiando l'arena competitiva: i motori elettrici, l'intelligenza artificiale applicata alla guida autonoma e la mobilità condivisa attraverso piattaforme di servizi. Quale ruolo futuro può assumere un'azienda automobilistica? Fornitore di automobili? Fornitore di mobilità? Piattaforma di servizi sviluppati attorno alla mobilità? Qual è l'asset strategico di una casa automobilistica oggi? La competenza tecnica di sviluppo di prodotto o il contatto con milioni di clienti?

    Le domande che oggi un produttore di qualunque settore deve porsi sono prima di tutto strategiche. Ad esempio: come competerà domani un produttore di macchine per la climatizzazione? Oggi può investire in connettività per offrire servizi di manutenzione al proprio cliente, ma quali sono i veri potenziali della connettività? Stabilire un contatto diretto con il cliente e dis-intermediare una parte del valore oggi gestita dall'installatore? O, addirittura, offrire caldo e freddo al cliente e diventare egli stesso il possessore della macchina che oggi produce? Se questa è la scelta strategica, dovrà riprogettare macchine e processi, investire in quelle tecnologie 4.0 che gli permetteranno di ripristinare e rinnovare gli impianti nella maniera più efficiente possibile, esigenza oggi magari del tutto inesistente.

    I nuovi modelli di business e le nuove generazioni di prodotto possono diventare inoltre la via per costruire un'economia con meno sprechi di risorse e meno impatto ambientale. Le piattaforme di sharing, il servizio al posto del prodotto, portano spontaneamente a ripensare la catena del valore, passando da un modello lineare (progetto, produco, elimino) ad un modello circolare che valorizza la rigenerazione del prodotto fisico.

    L'approccio che suggeriamo è dunque quello di partire da un'analisi strategica fondata sulla comprensione delle sfide competitive future dell'impresa. Dopo quest'analisi si può cominciare a definire quali tecnologie possono essere potenzialmente utili per mettere in atto la propria strategia. A seguire, si può testarle “in piccolo”, imparando sperimentalmente. Solo dopo conviene arrivare alla fase finale: massimizzare le potenzialità “connettendo” tra loro le varie iniziative strategiche e moltiplicando gli effetti a seguito delle sinergie di rete lungo tutta la catena del valore.

    L'autore è Ad Porsche Consulting, partner del master in Smart manufacturing & Industry 4.0 della Business school del Sole 24 Ore

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