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Le incognite del voto anticipato sui conti pubblici e il rischio aumento Iva

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verso intesa a tre sul «tedesco»

Le incognite del voto anticipato sui conti pubblici e il rischio aumento Iva

L'intesa tra Pd, Forza Italia, Movimento 5 stelle - a cui oggi molto probabilmente si sommerà il sì della Lega - sembra aver spianato la strada alla nuova legge elettorale presa a prestito dalla Germania. Lo scambio tra gli sponsor del voto in autunno, ovvero Renzi, Grillo e Salvini , e i fan del proporzionale cioè Silvio Berlusconi , per ora regge.

Nessuno dei 4 leader sembra dar troppo peso alle preoccupazioni – confermate ieri dal calo della borsa- per un voto che rischia di portare il Paese all’esercizio provvisorio di bilancio, senza peraltro garantire che all’indomani delle elezioni si abbia un governo e una maggioranza coesa, visto che tutti i sondaggi continuano a ribadire che né una larga coalizione Pd-Fi, né i grillini da soli ne il centrodestra unito avrebbero numeri sufficienti per ottenere la fiducia delle Camere.

Sarebbero infatti solo questi 4 partiti ad entrare in Parlamento, visto che la soglia di sbarramento al 5% prevista al sistema tedesco lascerebbe fuori tutti i partiti minori. Resta da capire in che modo i sostenitori del voto subito pensino di mettere al riparo gli italiani dagli effetti di questa corsa alle elezioni, che come prima conseguenza potrebbe portare all’aumento dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia. Un timore che invece al Quirinale è ben presente.

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