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Visco, Boccia: relazione pragmatica e di prospettiva.…

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l’ultima relazione del governatore

Visco, Boccia: relazione pragmatica e di prospettiva. Brunetta: bocciato il Jobs act

«Una relazione molto chiara, pragmatica e che ha una visione di ottimismo per il futuro del Paese, sta a noi realizzarla». Per il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, le ”Considerazioni finali” del Governatore di Bankitalia Ignazio Visco sono una vademecum per la ripartenza del Paese. Un obiettivo difficile da centrare perchè non mancano criticità: per esempio, non si deve fare l'errore «di eliminare strumenti previsti nella legge di bilancio che stanno determinando l'incremento di export privati». Ma per il leader degli industriali lo spunto di maggior interesse è senz’altro l’invito, assolutamente condivisibile, perchè «funzione pubblica, imprenditori e lavoratori costruiscano una stagione di corresponsabilità». Inoltre, «dobbiamo fare in modo che l'occupazione cresca e che la se crescita sia una precondizione per combattere le diseguaglianze e la poverta'. Occorre costruire un'idea di società e su questo vogliamo giocare una grande partita nell'interesse del Paese».

Marcegaglia: completare riforme su burocrazia e concorrenza
Emma Marcegaglia, presidente Eni, concorda invece con l’appello a insistere sulle riforme (in primis per favorire lavoro e produttività) lanciato questa mattina dal Governatore. Per irrobustire l'economia è necessario infatti che le imprese accelerino su «ricerca, innovazione, investimenti nel personale». In linea con le priorità emerse dalle “Considerazioni finali” , occorre «portare a compimento» alcune riforme, come «quelle relative alla burocrazia e alla concorrenza», che «accrescano la produttività e rendano piu' facile fare impresa» .

Patuelli (Abi): sforzi bache in atto, primi risultati visibili
Per il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, i passaggi chiave sono quelli dedicati al sistema bancario i cui sforzi di rsanamento «sono in atto», e «molti passi sono stati compiuti a tutti i livelli». Efficienza e produttività «crescono, così come i sacrifici, e i risultati, come ha detto anche il Governatore, si cominciano a vedere», conclude Patualelli sottolineando la «grande consonanza con l'analisi e le proposte del Governatore Visco». Dal fronte banche apprezza le parole di Visco anche Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, che si sofferma in particolare sul tema delle sofferenze bancarie. Il Governatore, spiega, «ha detto chiaramente che ci sono molte garanzie, molti collaterali. Credo che questo sia molto importante». Quanto alle difficoltà degli istituti di credito, queste «hanno riguardato una quota di mercato del sistema pari al 5-6%, quindi credo che sia stato anche esagerato l'impatto mediatico».

Brunetta: “Considerazioni” suonano come bocciatura del Jobs Act
Più strettamente politico invece il primo commento a caldo del presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta, secondo cui con il quadro del mercato del lavoro delineato dagli ultimi dati Istat e dalla relazione Visco «c'è poco da essere allegri». Il balzo dell'occupazione registrato oggi è infatti «quasi interamente da attribuire al posticipo dell'età pensionabile» mentre «il tasso di disoccupazione dei giovani rimane fermo al 34%, un valore assolutamente insopportabile». Il Governatore di Bankitalia, aggiunge Brunetta, «ricorda che alla fine del 2016 meno del 60% delle persone tra i 20 e i 67 anni aveva un impiego; era occupata appena una donna su due», e le sue Considerazioni «suonano una bocciatura del Jobs Act. Serve, dunque, una nuova ricetta di politica economica, fondata sui principi di crescita, produttività, attacco al debito pubblico, semplificazione».

Camusso apprezza spazio dedicato a centralità del lavoro
«La questione del lavoro è centrale per il cambiamento del Paese» e «siamo contenti che il Governatore lo abbia sottolineato nel suo intervento». Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, mette in evidenza ai giornalisti lo spazio dedicato all’occupazione nella relazione di Visco. «Siamo anche contenti - chiosa Camusso - che abbia definito che il tema è la qualità e la quantità del lavoro e non semplicemente i provvedimenti che vengono presi nella logica dei ”lavoretti”».

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