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Ecco il nuovo Italianellum, proporzionale e con soglia al 5%

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L’emendamento Fiano

Ecco il nuovo Italianellum, proporzionale e con soglia al 5%

Un sistema “tedesco” rivisto all’italiana. È l’Italianellum, detto anche Tedeschellum, il nuovo sistema di voto contenuto nell’emendamento depositato dal relatore, Emanuele Fiano, in commissione Affari costituzionali. Il testo, dopo l’ultimo slittamento, approderà in aula alla Camera il 6 giugno. Sul testo, ispirato al sistema tedesco, era stato raggiunto un accordo fra Pd, M5s e Fi.

La blindatura di Grillo
Un accordo blindato da Beppe Grillo («è stato votato a stragrande maggioranza dai nostri iscritti con oltre il 95% delle preferenze»), che sta però vacillando fra le proteste dei piccoli partiti (fa Ala a Mdp, fino ad Ap) e sotto i colpi dell’ala ortodossa del M5s che non digerisce i capilista bloccati. Da una parte il leader in pectore dei 5 stelle Luigi Di Maio annuncia che si lavora per correggere il testo, dall’altra il Pd avverte che se i grillini si sfilano, si riparte dal “rosatellum”, la proposta del capogruppo alla Camera Ettore Rosato, che riscrive il vecchio Mattarellum. Anche all’interno del Pd il testo non piace ad alcuni settori del partito. Per esempio Walter Veltroni si dice «preoccupato dal fatto che il mio Paese torni agli anni '80», Vannino Chiti parla di «'mini-porcellum' in finta salsa tedesca». Ecco cosa prevede l’Italianellum, sotto i riflettori del Parlamento: impianto proporzionale, soglia di sbarramento al 5% e collegi uninominali.

I collegi
Il Paese viene diviso in 303 collegi e in 27 circoscrizioni che coincidono con le Regioni. Le Regioni più popolose sono invece divise in più circoscrizioni: 2 in Piemonte, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia, 3 in Lombardia). Resta escluso escluso il Trentino Alto Adige in cui si continuerà a usare il Mattarellum.

I listini bloccati
I partiti presentano listini bloccati di 2-4 nomi in ogni circoscrizione e un candidato in ciascuno dei 303 collegi uninominali. L’elettore ha un solo voto con cui sceglie il candidato del suo collegio e la lista di partito collegata (in Germania, invece, ci sono due voti, per cui si può votare in modo disgiunto). Si contano i voti in tutta Italia e si stabilisce, in base alla percentuale, quanti seggi spettano a ciascun partito a livello nazionale e poi a livello circoscrizionale.

Le candidature
Un candidato si può presentare in un collegio uninominale e in tre listini bloccati, come nel Mattarellum.

Le quote rosa
Il testo prevede anche le quote rosa: i listini bloccati devono avere un’alternanza di genere, mentre a livello nazionale i candidati nei collegi uninominali di ciascun partito non possono essere più del 60%.

Come si stila la classifica dei vincitori
In ogni circoscrizione i partiti fanno una classifica dei candidati secondo un criterio prestabilito: primo il capolista del listino bloccato; seguito dai candidati che hanno vinto dei rispettivi collegi sulla base del maggior numero di voti ottenuti. Seguono gli altri candidati del listino bloccato e infine i candidati che nei collegi non hanno vinto. Da questa classifica si estraggono in ordine gli eletti di ciascun partito.

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