Como è considerata la “villa” della Lombardia. La presenza del lago ha sempre reso la città meta di visite turistiche, ma il settore ha avuto un impulso soprattutto negli ultimi anni (complice anche l’Expo di Milano), con una crescente riconoscibilità internazionale sia per alcune produzioni cinematografiche sia perché è stata scelta coma luogo di vacanza in Italia da alcuni personaggi dello spettacolo (da Madonna a George Clooney a Richard Branson). Como è diventata una sorta di versione moderna del soggiorno aristocratico e artistico, che già caratterizzava le sponde del lago nei secoli passati. Oltre alle grandi strutture di lusso, sono aumentati anche i bed&breakfast, passati da 3 a 156 dal 2012 ad oggi.
Turismo di alta gamma
Questa vocazione turistica è vista come un settore da potenziare, privilegiando il turismo di alta gamma piuttosto che quello “mordi e fuggi” di altre città. A Como esiste anche la nicchia del turismo congressuale (e affaristico, essendo base per gli operatori che vanno a Milano per le fiere e il business) e mediamente i visitatori soggiornano due o tre notti come media.
Manifatturiero e terziario
Il manifatturiero si è invece indebolito dagli anni Novanta, anche se è ancora forte nel territorio provinciale la presenza di industrie tessili specializzate su prodotti di alta gamma (in particolare nella seta). Il terziario è ormai il settore prevalente, seguito da quello edile. Il futuro di Como, è ben chiaro ai politici locali: sta nella capacità di far evolvere l’immagine “cartolina” della città. Il decoro urbano e la capacità di accoglienza sono argomenti molto sentiti dagli 83mila abitanti. Como è stata anche una delle prime città a chiudere il centro storico, dagli anni 70, e negli ultimi anni la Ztl è stata allargata.
Lo scandalo paratie
Non è un caso che in questi anni abbia fatto particolare scalpore il caso della paratie antiesondazione del lago, giudicato un vero e proprio “mostro” edile e che alla fine è stato anche oggetto di un’inchiesta della magistratura. Il dibattito è attuale da anni: decisa oltre dieci anni fa, i lavori sono poi proseguiti a rilento, pur nella forte contrarietà della cittadinanza, che contestava il deturpamento paesaggistico. Poi è arrivata l’inchiesta per presunte irregolarità negli appalti e nella gestione dei lavori, che vede coinvolti anche il sindaco uscente Mario Lucini e il suo predecessore Stefano Bruni, primo cittadino nei due mandati precedenti. Due amministrazioni di colore diverso ma alla fine accomunati dallo stesso problema. Pochi giorni fa peraltro la giunta ha deliberato di costituire il Comune parte civile nel processo. Chi vincerà le elezioni dovrà tentare di risolvere il caso, e farlo rapidamente, visto che su questo tema sono inciampate tutte le ultime amministrazioni comunali. L’ultimo progetto della giunta Lucini è stato riconosciuto come valido, e peraltro già cancella gli aspetti estetici peggiori, ma si dovrà rifare una gara (come suggerisce l’Anac).
L’area ex Ticosa
Tra le altre questioni da risolvere c’è il destino dell’area ex Ticosa, in prossimità della città storica, nella quale fino al 1982 erano attivati gli stabilimenti della grande azienda tessile comasca, ora da riqualificare. Assegnato ad una società olandese, la Multi, è finita con una causa dopo il recesso anticipato del contratto. Il progetto più gettonato è la realizzazione di un grande parcheggio, ma ogni candidato ora propone una sua formula, con ipotesi di espansione del verde o di strutture finalizzate alla cultura. La bonifica è ancora da fare.
Il nodo migranti
Altro tema è la convivenza con gli immigrati. Il 12% della popolazione cittadina già proviene da altri paesi e vive a Como senza problemi da tempo. Ovviamente in questi ultimi anni si è aggiunto il problema dei profughi: non ci sono solo quelli accolti, con la creazione di un campo che ospita 300 persone. A Como c’era anche il fenomeno, parzialmente risolto, dei passanti verso il Nord: lo scorso anno c’erano 600 profughi accampati alla stazione. Peraltro, come tutte le città di frontiera, ha avuto un numero ampio di minori accompagnati e abbandonati da riconoscere.
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