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Primo via al decreto anti-povertà

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Primo via al decreto anti-povertà

roma

Con un decreto legislativo ponderoso (26 articoli) il Governo ha aperto ieri il cantiere attuativo della legge delega per il contrasto della povertà che aveva approvato lo scorso marzo. Il testo va ora all’esame della Conferenza unificata e delle commissioni parlamentari competenti.

Oltre all’avvio della nuova misura nazionale, il Reddito di inclusione (Rei) che dal 1° gennaio prossimo prenderà il posto dell’attuale programma Sia (il Sostegno per l’inclusione attiva in pagamento dallo scorso novembre e che a maggio è arrivato a circa 90mila famiglie, ovvero 180mila individui) con il dlgs si manda in pensione l’Asdi e si dispone che dal prossimo gennaio le famiglie che beneficiano della vecchia Carta acquisti (433mila individui totali per 35 milioni a bimestre a inizio 2017) passeranno al Rei.

Secondo le previsioni governative dal 1° di gennaio 2018 (ma le domande si potranno inviare da fine 2017) il reddito di inclusione dovrebbe arrivare a una platea di circa 500mila nuclei familiari (1,8 milioni di individui) e si partirà dai nuclei Isee con più minori o con over 55enni disoccupati.

Le risorse in campo sono 1,744 miliardi nel 2018 e 1,845 a decorrere dal 2019, cui si devono aggiungere 262 milioni destinati agli enti locali chiamati ad attivare i progetti personalizzati di attivazione e inclusione sociale e lavorativa cui i beneficiari del Rei devono aderire pena la perdita del trattamento economico. La platea dei potenziale dei beneficiari sarebbe di 660mila famiglie, come ha detto ieri il ministro Giuliano Poletti, se si considerano anche i nuclei poveri che già beneficiano di altri trattamenti assistenziali. In fase iniziale il Rei dovrebbe aggirarsi su 485 euro netti al mese. Si stabilisce poi l’avvio del Piano nazionale per la lotta alla povertà che avrà cadenza triennale e l’obiettivo di estendere ulteriormente la platea dei beneficiari, con un incremento delle risorse che si renderanno disponibili sul Fondo Povertà.

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