Roma- Matteo Salvini ha già detto che fino ai ballottaggi non ha alcuna intenzione di parlare di «accordi nel centrodestra con Berlusconi», così come di legge elettorale: «Ne riparleremo dal 26 in poi». L’obiettivo adesso è vincere il secondo turno. In cima alla lista c’è Genova, dove il candidato del centrodestra Marco Bucci si è piazzato al primo posto con un largo margine di vantaggio. La vittoria nel capoluogo ligure ha una valenza politica nazionale. Non solo per la sconfitta del Pd e di Matteo Renzi ma anche, se non soprattutto, perché - come ha già detto Salvini nei giorni scorsi - confermerebbe la competitività di un centrodestra a guida leghista. Una prospettiva che Berlusconi non intende certo assecondare nonostante l’invito rilanciato ieri dalle colonne del Corriere della sera dal forzista e governatore ligure Giovanni Toti, che invita a costruire una lista unica in vista delle politiche. Affermazioni che ad Arcore non sono piaciute e che lasciano al momento isolato Toti. A tentare una mediazione ci prova il capogruppo alla Camera di Fi Renato Brunetta: «Affermazioni di autoleadership, autoegemonia, in questa fase hanno poco senso» avverte, ricordando poi che comunque «il padre del centrodestra unito» è Berlusconi.
L’esito dei ballottaggi del resto influirà anche sul confronto per la legge elettorale. La conferma è arrivata ieri dalla decisione di rinviare tutto alla prossima settimana. Una pausa di riflessione che probabilmente slitterà a dopo i ballottaggi del 25. Una pausa che potrebbe servire anche a prendere in considerazione l’ipotesi, circolata negli ultimi giorni, di trasferire al Senato il confronto sulla legge elettorale dove i rapporti di forza tra le varie forze politiche sono più equilibrati. Anche se al momento l’ipotesi più attendibile - viste le divergenze tra i partiti - è che si andrà a votare con i due Consultellum.
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