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2/15 Clausole Iva più leggere

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    VIA LIBERA DEFINITIVO al senato

    La manovra è legge. Dalla tassa Airbnb ai nuovi voucher ecco tutte le norme in vigore

    Nato per dare seguito alle richieste europee di correzione da 3,4 miliardi dei conti pubblici, il decreto di aprile ha assunto progressivamente i contorni e le dimensioni di una vera e propria legge di bilancio, trasformandosi in una manovra-bis. Il provvedimento sul quale il governo ha chiesto e incassato la fiducia al Senato, ottenendone così il via libera definitivo, non ha subito modifiche rispetto a quello licenziato dalla Camera il 1° giugno. Si va dallo split payment esteso a società pubbliche e quotate, nonché ai professionisti, ai rimborsi Iva più veloci, all'addio agli studi di settore con il debutto degli Indicatori sintetici di affidabilità fiscale, al varo di una web tax transitoria

    2/15 Clausole Iva più leggere

    Grazie alla correzione strutturale della manovra, il peso degli aumenti dell’Iva e delle accise scende da 19,6 a 15,7 miliardi nel 2018 e da 23,2 a 18,9 miliardi nel 2019. Per l’aliquota agevolata del 10% si prevede quindi un incremento nel 2018 limitato all’11,5% anziché al 13%, mentre per l'aliquota ordinaria del 22% si dovrebbe passare al 25% il prossimo anno, al 25,4% nel 2019 per poi scendere al 24,9% nel 2020 e tornare al 25% nel 2021. Sul fronte delle accise semplice a slittamento degli aumenti al 2019. Il governo ragiona però su una legge di bilancio che, una volta aggiornato il quadro macroeconomico di riferimento con la nota al Def di fine settembre, sfrutti i margini offerti dalla nuova tranche di flessibilità chiesta a Bruxelles (9 miliardi sul saldo strutturale) che ridurrebbero da 15,7 a 6/7 miliardi le risorse da individuare per evitare che scattino le clausole di salvaguardia previste per il 2018.

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