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    tassa Airbnb

    «Tassa Airbnb», affitti turistici sotto torchio. Ecco cosa cambia per i proprietari e le agenzie

    Con la conversione in legge della “manovrina” ha preso corpo (anche se manca ancora il provvedimento attuativo dell'agenzia delle Entrate) la discussa “tassa Airbnb” che dovrebbe bloccare l'evasione fiscale immobiliare sugli affitti brevi

    4/5 Come si paga

    La norma stabilisce che gli intermediari operino la ritenuta all'atto del pagamento dell'affitto al beneficiario (cioè a chi ha messo in locazione l'immobile). Quindi, una volta che l'inquilino ha pagato, il denaro può anche rimanere presso l'intermediario un certo periodo di tempo prima che venga consegnato al padrone di casa. E solo a quel punto verrà fatta la ritenuta, che poi andrà versata entro il 16 del mese successivo. Quindi, per i pagamenti “girati” in giugno, entro il 16 luglio 2017 (sempre che arrivi in tempo utile il provvedimento attuativo delle Entrate, a oggi ancora mancante e senza il quale l'obbligo non scatta). Se però l'agente immobiliare non incassa assegni ma fa in modo che l'inquilino versi direttamente un bonifico al proprietario, l'obbligo di ritenuta non c'è più. Infine, se il proprietario (o il comodatario) non ha affidato la casa a un'agenzia o a un portale web immobiliare, pagherà la cedolare del 21% alle normali scadenze dell'Irpef (o, se non ha fatto la scelta per la cedolare, pagherà l'Irpef). Ricordiamo che per il provvedimento attuativo dell'agenzia delle Entrate, con le modalità di versamento della ritenuta da parte di agenti immobiliari o portali web, ci sono 90 giorni di tempo dall'entrata in vigore della legge di conversione del Dl 50/2017, a oggi (16 giugno) ancora non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.

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