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Trasporti, Renzi: potevamo fare di più per regolamentare gli…

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Ore Nove dal Nazareno

Trasporti, Renzi: potevamo fare di più per regolamentare gli scioperi

«Gli italiani saranno arrabbiati per lo sciopero dei trasporti. Devo dire che nei mille giorni non abbiamo regolamentato il diritto di sciopero per evitare che le piccole sigle mettano in ginocchio il Paese, di solito di venerdì. Sul diritto di sciopero nessuna discussione ma sul fatto che si potesse regolamentare meglio potevamo fare qualcosa di più». Così il segretario del Pd Matteo Renzi nella sua
rassegna stampa Ore Nove dal Nazareno.

Roma, affidare trasporti a chi è capace non sognare funivie
«Siamo prontissimi a ragionare. Preferiamo che si eviti uno sciopero inutile invece di uno sciopero di venerdì contro privatizzazioni che non sono tali. Preferiamo affidare la gestione del trasporto pubblico romano, vediamo se con referendum come dicono i radicali (ma noi sui referendum ultimamente non siamo particolarmente propensi), o con scelte diverse ad aziende che o sappiano far funzionare, anziché a sigle sindacali che pretendono di governare in modo corporativo le aziende. Se c'è chi sogna le funivia faccia pure, ma nel frattempo c'è da mandare avanti le città». Per Renzi «è stato un capolavoro politico spostare la discussione dai ballottaggi all'immigrazione ma non è la realtà», con riferimento al M5s.

Il referendum dei Radicali sul trasporto pubblico romano
Alle parole dell’ex premier sul referendum radicale sulla messa a gara del servizio di trasporto pubblico a Roma, hanno replicato Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma: «Ringraziamo il segretario del Pd e invitiamo il Partito democratico romano ad assumere un impegno concreto e a mobilitarsi a tutti i livelli affinché la campagna referendaria possa arrivare in porto. La macchina referendaria è avviata e già lanciata verso l’obiettivo, l’occasione è irripetibile». In mattinata un gruppo di autisti Atac aveva inscenato sotto la sede radicale una contestazione nei riguardi del segretario di Magi, in quel momento assente.

M5s, usa due morali ma establishment gli liscia pelo
«Repubblica ieri è stata protagonista di una polemica molto forte con il M5s, perché ha dato una smentita di un incontro tra Salvini e Casaleggio. Di Maio querela e Repubblica conferma» dice Renzi cambiando tema. «Non sono minimamente interessato a discutere se l'incontro ci sia stato o no e come i giornali pubblicano le loro notizie: si potrebbe scrivere un libro. Ma noto che c'è una diversità di approccio e di morale dei Cinque stelle quando la cosa riguarda gli altri e quando riguarda loro. È un metodo di relazione con gli altri talmente evidente da non avere più bisogno di alcun tipo di commento. Larga parte dell'establishment liscia il pelo a questo movimento che ha un atteggiamento altalenante nei confronti della realtà».

Alleanze? A sinistra tre linee diverse su manovra
«Niente di nuovo nel fronte della sinistra unita: tre posizioni diverse. Questo è il punto chiave nella questione delle alleanze» tiene infine a notare il segretario dem commentando le posizioni dei partiti della sinistra sulla manovrina, approvata ieri con i voti del Pd e il no di Sinistra italiana, mentre Mdp non ha partecipato al voto. «Prima ci mettiamo d'accordo su cosa fare. E poi ragioniamo di alleanze», sottolinea. «Non si può stare settimane a ragionare di alleanze in astratto per riempire i giornali».

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