Dalle parole che il ministro Dario Franceschini ha pronunciato questa mattina, in occasione della presentazione del Piano strategico del turismo 2017-2022 nella sede del ministero degli Affari Esteri a Roma (il piano è stato approvato a febbraio dal consiglio dei ministri), l’immagine che viene fuori è quella di un settore, il turismo italiano, che ha tutti i cilindri di una potente macchina sportiva, che in pista potrebbe registare record su record ma che, per mancanza di gomme performanti, circola a velocità moderata. Insomma, un vero peccato. Le gomme, rimanendo a questa immagine, sono le infrastrutture. «Non ci può essere un gap così forte tra nord e sud - ha detto Franceschini -. L'Alta Velocità non può fermarsi a Salerno ma deve arrivare fino a Palermo».
Urgente investire sulle infrastrutture
Parole che hanno un peso, se si pensa che arrivano da un componente del governo Gentiloni e che perdipiù provengono da chi in quell’esecutivo ha un ruolo di primo piano nella valorizzazione del turismo in Italia. Secondo Franceschini, «dobbiamo investire sulle infrastrutture. Occorre collegare Taranto con Bologna» passando per i principali aeroporti. Tutto ciò comunque non basta. Perché, ha sottolineato, «c'è anche un gap tra costa adriatica e costa tirrenica».
Città d’arte sovraffollate
Franceschini ha anche affrontato la questione del sovraffollamento di molte città d’arte. Secondo il ministro «le fragilità delle grandi città d’arte non si possono affrontare con il pagamento di un ticket, ci mancherebbe altro, ma con l'ausilio delle tecnologie per controllare la sostenibilità dei flussi di turisti, questo sì. Servono contatori di accesso, che bloccano gli ingressi fino a quando non è garantito il deflusso delle persone».
Arrivi in aumento del 3% nel triennio 206-2018
Una volta indicati i punti deboli del sistema, il ministro ha parlato degli elementi positivi del comparto. Se infatti l’Italia è chiamata ad affrontare il problema di una crescita ancora modesta, nel caso del turismo la questione non solo non si pone, ma la situazione è addirittura opposta. In questo caso «il problema - ha ricordato Franceschini - è come governare la crescita, una crescita enorme». Stando alle previsioni di Confturismo - Ciset/Trip, nel triennio 2016-2018 si prevede una crescita di oltre il 3% degli arrivi in Italia, grazie soprattutto al movimento extraeuropeo (+5%). Qualche numero, anche se aggiornato al 2015, può rendere l’idea del ruolo che il turismo ricopre e potrà ricoprire in futuro nel rilancio dell’economia italiana. L’Italia è la quinta destinazione mondiale per arrivi (soprattutto cinesi, statunitensi e tedeschi). Nel 2015 sono state registrate oltre 52milioni e 600mila presenze. Il 24% dei turisti arriva da paesi extra Ue.
Turismo motore di crescita
Il contributo totale dell’intero comparto all’economia italiana è stato di 171 miliardi di euro, pari all’11,8% del Pil. L’impatto sull’occupazione complessiva ha raggiunto il 12,8 per cento. Gli arrivi complessivi (italiani e stranieri) sul territorio nazionale sono saliti dell’11% tra il 2010 e il 2015. Quanto poi agli arrivi internazionali, oltre il 60% si indirizzano verso quattro regioni: Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio. Dal 2001 al 2015 sono invece diminuiti i giorni di permananenza media (da 4,1 a 3,6). Tra le soluzioni previste dal Piano stategico per il turismo, l'ampliamento dell'offerta turistica anche tramite la valorizzazione di nuove mete e rilanciare così, su basi nuove, la leadership dell'Italia sul mercato turistico internazionale. Si punta a valorizzare il brand Italia e il “vivere all'italiana”, ovvero su un prodotto che non si fonda più solo sulle grandi città d'arte ma coinvolge il territorio, i piccoli borghi spesso poco o del tutto sconosciuti.
Alfano: contributo importante al Pil nazionale
L’immagine del turismo come motore della crescita è stata delineata anche dal ministro degli Esteri Angelino Alfano. Intervenuto alla presentazione di questa mattina, il responsabile della politica estera italiana ha sottolineato che «la crescita del turismo ha avuto un ruolo essenziale sulla crescita del Pil» e che è anche grazie al turismo che l'Italia «è venuta fuori dalla più grande e lunga crisi economica che abbia mai avuto». Il padrone di casa ha ricordato che «l'Italia è all'avanguardia tra i Paesi Schengen per la concessione dei visti, che sono uno strumento per promuovere la crescita del turismo soprattutto da parte di Paesi come Russia e Cina. Sono stati introdotti visti multipli di lunga durata che consentono più entrate. Un modo di potenziare il turismo cercando di andare oltre il turismo 'mordi e fuggi'», ha concluso il ministro.
Le curiosità
Non mancano infine le curiosità. La prima: le bellezze italiane sono in cima nella classifica delle fotografie pubblicate su istagram (oltre 54 milioni di immagini). La seconda: non tutti i turisti sono uguali. Ciascuno ha le sue mete preferite. I turisti che provengono dalla Gran Bretagna, ad esempio, ritengono che il luogo che identifica Roma sia il Pantheon e non il Colosseo. Per i turisti indiani un viaggio in Italia non ha senso se non si fa una tappa a Pisa per visitare la Piazza dei Miracoli. Proposte per tutti i gusti. Il menù del resto lo consente. E l’appetito viene mangiando.
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