La partita delle amministrative sta per concludersi e dai risultati dei ballottaggi arriveranno inevitabilmente delle indicazioni non solo sui rapporti di forza tra le forze politiche ma anche, se non soprattutto, sugli equilibri all'interno dei diversi schieramenti. La deludente performance del M5S al primo turno non potrà essere ribaltata. Eppure se il partito di Grillo dovesse riuscire a vincere nei pochi ballottaggi a sua disposizione, a partire da quello di Carrara, il risultato fornirebbe nuova linfa a un partito che fin dagli albori punta non tanto sui singoli quanto sulla capacità di traino del simbolo pentastellato ai danni del principale suo competitor: il Pd.
Il partito di Matteo Renzi è costretto a giocare in difesa perché è quello che alla fine rischia di pagare il prezzo più alto visto che è abbastanza prevedibile che il bilancio tra comuni conquistati e persi si concluda in rosso. Ma al di là del dato numerico, decisivo per il verdetto sarà il dato della Liguria ovvero di Genova ma anche di La Spezia, 2 città rosse che da domani potrebbero essere guidate dal centrodestra. Un nuovo durissimo colpo per il Pd dopo la perdita un anno fa di Roma e Torino: cambiano gli avversari, allora erano stati i 5 stelle a spodestare il centrosinistra, ma non il risultato.
La conferma arriva dall'impegno profuso nell'ultima settimana di campagna elettorale da Silvio Berlusconi che fa risaltare ancor di più il silenzio di Renzi. Il cavaliere sente l'odore della vittoria e non vuole lasciare la corona di alloro a Matteo Salvini. In gioco c'è la leadership del centrodestra e più in generale l'orientamento della coalizione, che Salvini vorrebbe lepenista mentre Berlusconi non fa che rivendicarne quotidianamente il carattere moderato di centro.
E in questo senso una risposta potrebbe arrivare anche dai risultati del Veneto, a partire da Padova e Verona. La prima perché in gioco c'è la riconferma del leghista Bitonci mentre nella città di Giulietta a mettere in discussione la vittoria di Salvini è l'ex leghista e sindaco uscente Flavio Tosi, sponsor principale della candidata sindaca Bisinella. Ecco perché inevitabilmente da domani, come sempre, piu che parlare del futuro delle amministrazioni delle città, l'attenzione si proietterà immediatamente sulla sfida principale che si terrà al massimo nella prossima primavera ovvero le elezioni politiche.
E certamente si tornerà a parlare di legge elettorale perché è da lì che passerà il nuovo equilibrio tra le forze politiche. E se come non è certo improbabile, si dovesse andare a votare con un sistema proporzionale qual è quello uscito dalle sentenze della corte costituzionale per Camera e Senato, a sfidarsi non saranno le coalizioni che abbiamo conosciuto in queste amministrative bensì i singoli partiti. Quindi mentre questa notte sapremo chi governerà Genova o Verona, prima di sapere come e da chi sarà guidato il Paese ci vorranno presumibilmente settimane. E forse neppure basterà.
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