È stato deciso di stanziare cinque dei 20 miliardi del decreto salvarisparmio «all'intervento sulle banche venete e mi auguro che una gestione dei crediti deteriorati assennata ci consenta di recuperarli in tutto o in parte nei prossimi anni. Dipenderà anche dall'andamento dell'economia». Dice così il premier Paolo Gentiloni. L'intervento del governo «è stato non solo legittimo ma doveroso» ed è rivolto «non certo ai responsabili del dissesto, ma ad altri: ai 2 milioni di clienti, alle Pmi, all'economia del territorio».
«Chi ha creato difficoltà paghi»
Nettissime le parole del presidente del Consiglio quanto ai “doveri” in capo ai responsabili dei crac («chi ha creato le difficoltà deve pagare»). Parlando alla presentazione del nuovo contatore elettronico dell'Enel, Gentiloni tiene a evidenziare che il governo «è intervenuto nel pieno rispetto delle regole europee per attenuare questa crisi. È un'operazione che va rivendicata e che dovrebbe essere largamente condivisa dal Parlamento». Agli occhi del premier un esecutivo serio deve «farsi carico dei problemi che possono interessare imprese o banche. Sarebbe singolare il contrario: chi parla di regalo ai banchieri fa solo cattiva propaganda».
«Segnali significativi di ripresa del Paese»
«Stiamo intravedendo finalmente segnali di ripresa consistenti nell'Eurozona e significativi nel nostro Paese da accompagnare con investimenti, fiducia e capacità di promuovere nuove iniziative» per il presidente del Consiglio. Per questo il governo «si è mosso sul territorio del Veneto con la decisione che riguarda le due banche».
«Con cambio contatori ossigeno all’economia»
L'operazione di cambio dei contatori varata dall'Enel che vale investimenti per 4,3 miliardi «darà lavoro e ossigeno alla nostra economia». Di questo è convinto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni intervenuto alla presentazione della campagna. Agli investimenti dell'Enel «si aggiungeranno probabilmente le grandi municipalizzate, portando il totale a circa 6 miliardi», il tutto con un vantaggio in termini di risparmio tra il 2 e il 6% dei consumi elettrici. «È un gran passo, un salto di prestazione che concilia le esigenze di tutela del consumatore e le potenzialità tecniche che fanno dell'Italia un Paese all'avanguardia» secondo l'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace. Il piano di «Open Meter», il contatore elettronico 2.0, prevede in un arco temporale di quindici anni l’installazione di circa 41 milioni di misuratori evoluti «di cui 32 milioni in sostituzione massiva da adesso dei contatori di prima generazione con un investimento complessivo di 4,3 miliardi».
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