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2/6 Caso 1: un freelance di 29 anni risparmia 1.500 euro (e un mese di…

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    Test sulla proposta del bruno leoni

    La Flat tax provata: risparmi dal 2 al 20 per cento

    A chi conviene la “tassa piatta”? L’Istituto Bruno Leoni, il think tank che sta promuovendo l’ipotesi di una flat tax del 25% per tutti i redditi, ha messo a disposizione degli utenti un simulatore. Il dibattito dopo l’articolo di Nicola Rossi sul Sole 24 Ore

    2/6 Caso 1: un freelance di 29 anni risparmia 1.500 euro (e un mese di tempo)

    Un freelance (lavoratore autonomo) di 28 anni, domiciliato a Milano, guadagna ogni anno con la sua attività di graphic designer l'equivalente di circa 22mila euro lordi l'anno. È single, vive in un monolocale e non ha seconde case intestate. Secondo il simulatore realizzato dall'Istituto Bruno Leoni, l'applicazione della flat tax al 25% gli consentirebbe un risparmio complessivo sulle imposte dirette e indirette del 7%: da 8.638 euro a 7.064 euro, pari a 1.574 euro in meno al fisco. Il grosso dello sconto arriverebbe dalle imposte dirette, come l'Irpef, alleggerite da 4.796 euro a 3..875 euro: 921 euro in meno, pari al 4% dell'importo. Quanto al fattore tempo si parla di un risparmio di circa un mese, con la possibilità di chiudere le pratiche al 26 di aprile. Con l'attuale regime, si sarebbe dovuto attendere il 21 maggio.
    Il problema è che anche 22mila euro lordi possono essere un miraggio, per una categoria dove sono tutt'altro che rare fatturazioni sotto i 10mila euro lordi l'anno. In questa ipotesi cosa succede? Se il reddito si spinge fino a minimi sotto i 6.500 euro l'anno, guadagnati magari con lavoretti estivi, la “tassa piatta” fa scattare integrazioni che salgono in maniera inversamente proporzionale alle entrate. Ad esempio con un reddito di 2.500 euro, incamerati da un lavoratore autonomo e senza famiglie alle spalle, si può accedere a un bonus di circa 4.500 euro.

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