4/6 Caso 3: l'imprenditore con figli risparmia il 20%
Un imprenditore, residente nel Lazio, guadagna una media di 48mila euro lordi l'anno dalla attività della sua azienda. È sposato e ha due figli, il primo alle scuole secondarie e il secondo nati da pochi mesi. La moglie non lavora, e la coppia ha ereditato un'abitazione in campagna. Qui il risparmio della flat tax, stando ai risultati del simulatore, si farebbe evidente sia in termini di imposte che di tempo: “sconto” del 20% sulle imposte complessive (da 22.386 euro a 12.676 euro: 9.710 euro in meno) e riduzione del 15% di quelle dirette (da 13.917 a 6.495 euro: una variazione di 7.422 euro). Senza contare il guadagno in termini di tempo: le pratiche di pagamento potrebbero essere chiuse il 5 di aprile invece che il 18 giugno. Due mesi e mezzo prima. Vista così, la “tassa piatta” sembra favorevole soprattutto a categorie a reddito medio-alto e propense all'attività privata. Ma in realtà a favorire la riduzione del carico fiscale è la presenza di un infante nel nucleo. Come spiega Nicola Rossi, membro dell'Istituto Bruno Leoni e fra i promotori della riforma, «il caso dell'imprenditore laziale è emblematico in quanto il risultato dipende in misura significativa dal favor della riforma verso i minori (in particolare i minori di età inferiore ai 3 anni) – dice La presenza di un infante vale infatti da sola circa 1.000 euro». Va detto, però, che il risparmio sarebbe sensibile anche nel caso dell'assenza di figli: a parità di reddito, un imprenditore (lavoratore autonomo) con il solo partner a carico risparmierebbe comunque il 17% tra imposte dirette e indirette, pari a 8.158 euro in meno all'erario.
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