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2/7 Cure fuori dall'ospedale/ Poca attenzione al dolore

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    Sanità sul territorio, un caos in cerca di regole certe


    Servizi disomogenei, cure domiciliari non per tutti e a rischio sotto il profilo della qualità e quantità. Con pazienti e famiglie costretti a farsi carico dell'assistenza e dei costi. Il Rapporto di Cittadinanzattiva presentato questa mattina a Roma passa al setaccio i servizi assistenziali fuori dall'ospedale, la grande e caotica galassia delle cure primarie, un tema diventato sempre più centrale per affrontare la sfida dell'invecchiamento della popolazione, strettamente correlato all'aumento delle patologie croniche e alla necessità di curare più patologie contemporaneamente. Servono quindi nuovi modelli e soprattutto attenzione politica e criteri certi e uniformi per tutto il territorio nazionale. “Il processo di riorganizzazione dell'assistenza territoriale avviato a macchia di leopardo – si legge nel Rapporto di Cittadinanzattiva - paga fortemente il fatto di non aver visto varare gli standard dell'assistenza territoriale come invece accaduto per l'ospedale e che avrebbero rappresentato una risposta efficace alla disomogeneità tra le Regioni, risparmiando evidenti disuguaglianze tra cittadini”.

    2/7 Cure fuori dall'ospedale/ Poca attenzione al dolore

    Ai pazienti è stato chiesto se nell'assistenza ricevuta fosse prevista la misura e la gestione del dolore: l'80,99% ha indicato come questa non sia prevista. Anche se il 77,34% dei rispondenti afferma di aver ricevuto una prevista una terapia specifica contro il dolore, il dato generale lascia intendere che le opportunità fornite dalla Legge 38/2010 sulla terapia del dolore e le cure palliative, ancora oggi rappresentano un diritto fortemente insoddisfatto. A questo si aggiunge che né il paziente né la sua famiglia sono stati addestrati a gestire la terapia del dolore (80,03%). Una carenza di istruzioni si registra anche su come prevenire e gestire le lesioni da decubito; il 46,33% non ha ricevuto indicazioni in merito a fronte di un 49,50% di pazienti che ne ha riscontrato la presenza durante il percorso di cura e di un 80,36% che ha lamentato lesioni prima dell'avvio del servizio di Cure Domiciliari.

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