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Migranti, Minniti: Ue e Africa devono lavorare insieme

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il vertice di tunisi

Migranti, Minniti: Ue e Africa devono lavorare insieme

Cooperare sui rimpatri; rafforzare azione e collaborazione contro il traffico e la
tratta dei migranti; affrontare le cause profonde delle migrazioni irregolari: sono le aree chiave in cui i ministri dell'Interno di Algeria, Austria, Francia, Italia, Libia, Mali, Malta, Niger, Slovenia, Svizzera, Ciad, e Tunisia, al termine della seconda riunione del gruppo di contatto Africa-Europa svoltasi a Tunisi, hanno deciso di coordinare meglio i propri sforzi per gestire i flusso migratori nel Mediterraneo centrale. Alla riunione erano rappresentati anche Commissione e Consiglio Ue.

Minniti: Ue e Africa devono lavorare insieme
Un tema, quello della cooperazione nella gestione dei flussi, sul quale ha insistito molto il ministro dell’Interno italiano, Marco Minniti. Sul tema dell’immigrazione «Europa e Africa hanno il dovere di lavorare insieme. Abbiamo a che fare - ha sottolineato Minniti nel suo intervento - con un fenomeno epocale che ci ha accompagnato in passato e molto probabilmente ci accompagnerà anche nel futuro. Esso può essere affrontato in maniera utile e definitiva soltanto attraverso una grande cooperazione tra Europa e Africa». E ha aggiunto che l’obiettivo è quello «di mettere in campo un progetto strategico sapendo che nessun Paese può farcela da solo, e che nessun Paese può essere lasciato solo. Chi ha orecchie per intendere, intenda».

Avrampoulos (Ue): non c’è tempo da perdere
«L’Italia, ma più in generale tutta la regione ha bisogno di tutta la nostra solidarietà». Gli ha fatto eco il commissario europeo per ’immigrazione Dimitris Avrampoulos. «Il flusso dei migranti dalla Libia verso l’Europa è continuato ad aumentare» ha aggiunto, precisando che «il nostro obiettivo è quello di fare un passo avanti nella nostra cooperazione, al fine di salvare vite umane in mare e nel deserto, ridurre la migrazione irregolare, lottare contro i 'passeurs' e i trafficanti, proteggere i diritti dei migranti e dei rifugiati».

Minniti: passo avanti, governare flussi in Africa
«Oggi abbiamo fatto un altro passo avanti: non era semplice coinvolgere altri Paesi africani, abbiamo un gruppo di contatto importante da parte dell'Europa e
oggi si sono aggiunti alla Tunisia e alla Libia, l'Algeria, il Niger, il Mali e il Ciad che sono Paesi chiave per il controllo della rotta del mediterraneo centrale» ha dichiarato Minniti al Tg1. E ha aggiunto: «Si tratta di governare i flussi migratori e di farlo in Africa, di farlo con progetti di sviluppo di lungo periodo e di medio
periodo e farlo con interventi immediati che consentano di avere dei centri di accoglienza che governino i flussi migratori, che prevedano il rispetto dei diritti umani». Senza dimenticare «l’importanza dei rimpatri volontari assistiti».

«In Africa Ue faccia stesso sforzo per Turchia»
Per Minniti se si vuole una «Europa equilibrata» l’Ue deve affrontare il tema della rotta sud e del Mediterraneo centrale facendo «lo stesso sforzo fatto per la Turchia», in termini di «energie, risorse finanziarie, e progetti», sottolineando la necessità che si metta in campo lo stesso impegno che ha consentito la chiusura della rotta balcanica. Va ricordato a tal proposito che l’accordo siglato nel marzo 2016 tra i 28 Paesi Ue con la Turchia prevede il blocco dei maxi flussi di profughi siriani e iracheni diretti principalmente in Germania con il rimpatrio in territorio turco di tutti i migranti irregolari sbarcati nelle isole elleniche. Il tutto in cambio dello sblocco di una prima tranche di finanziamenti alla Turchia di 3 miliardi di euro.

«Confine sud Libia è confine sud Europa»
Il ministro dell’Interno italiano ha sottolineato che i confini a sud della Libia «sono molto importanti, non soltanto per il tema dell’immigrazione, ma anche per il tema della lotta al terrorismo». E ha spiegato : «Controllare il confine sud significa controllare i confini dell’Africa settentrionale e dell'Europa, per questo tutto ciò ha un valore strategico». Nella sua visita in Libia lo scorso 13 luglio Minniti aveva proposto ai sindaci un patto contro i trafficanti. Con l’obiettivo di avviare un circuito economico alternativo al business della tratta degli esseri umani, favorendo gemellaggi e progetti di assistenza nella gestione amministrativa e dell'organizzazione finanziaria locale, per migliorare i servizi alla popolazione.

“È possibile controllare le acque territoriali libiche, ed è possibile pensare a condizioni di accoglienza in Libia nel rispetto dei diritti umani ”

Marco Minniti, ministro dell’Interno 

Il vertice a Tunisi
La riunione del gruppo di contatto Africa-Europa, che si svolge oggi Tunisi, ha al centro le misure per frenare l’esodo di migranti sulla rotta del Mediterraneo centrale. Al tavolo, dopo la prima riunione che si è tenuta a Roma lo
scorso 20 marzo, sono presenti oltre al ministro dell'Interno italiano Marco Minniti i colleghi di Germania, Austria, Francia,Malta, Slovenia e Svizzera per l'Europa, Algeria, Libia, Mali, Niger, Ciad e Tunisia per l’Africa. Al tavolo anche il
commissario europeo per l'immigrazione Dimitris Avrampoulos.

Soccorse 600 persone davanti alla Libia
Intanto sono circa 600 i migranti salvati
nella giornata di oggi al largo della Libia in sei operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera. I migranti, che erano a bordo di 5 gommoni e di una barca di piccole dimensioni, sono stati recuperati da nave Diciotti e
nave Peluso della Guardia Costiera e da due unità delle Ong Moas e Msf. Dal canto suo, la Guardia costiera di Tripoli ha salvato quasi 280 migranti in due operazioni condotte oggi anche
con una delle motovedette fornite dall’Italia.

Sbarchi in crescita del 6%
In realtà le cifre del Viminale mostrano un rallentamento della crescita degli sbarchi. I dati aggiornati al 24 luglio (dall’inizio dell’anno) parlano di 93.417 migranti sbarcati nei porti italiani, con una crescita “solo” del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno 2016. Un trend in calo. Nelle scorse settimane il confronto evidenziava una crescita dell’11-12%. A incidere sul ridimensionamento è la flessione degli arrivi questo mese. Al 24 luglio, infatti, gli arrivi sono stati infatti 9.396 rispetto ai 23.552 dell’intero mese di luglio 2016.

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