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1/5 Stop vitalizi/Sistema contributivo per tutti

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    la riforma dei vitalizi ai parlamentari

    Metodo contributivo per tutti, ecco che cosa prevede la riforma

    Stop ai vitalizi, la pensione sarà calcolata con il sistema contributivo per tutti i parlamentari, anche (retroattivamente) per gli ex che ancora usufruiscono della rendita. È il cuore della proposta di legge (primo firmatario Matteo Richetti – Pd), approvata oggi dalla Camera (deve andare all’esame del Senato), che cambia le regole dell’assegno previdenziale per deputati e senatori uniformandole a quelle in vigore per i dipendenti pubblici

    LaPresse
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    1/5 Stop vitalizi/Sistema contributivo per tutti

    La proposta di legge Richetti punta all’abolizione del vitalizio (la rendita introdotta nel 1954 per aver fatto parte delle Assemblee elettive) e all’estensione ai parlamentari (e ai consiglieri regionali) del trattamento previdenziale contributivo oggi previsto per i lavoratori dipendenti, ossia basato esclusivamente sui contributi versati. I vitalizi, a dire il vero, sono stati già aboliti nel 2012 con la riforma dei Regolamenti interni delle Camere, ma solo per i neo eletti, che versano mensilmente al Fondo pensioni di Camera e Senato un contributo pari all’8,8% della propria indennità parlamentare lorda (poco meno di 800 euro), che si sommano a quanto versano le Camere per ciascun eletto (poco meno di 1.500 euro mensili).

    I parlamentari cessati dal mandato prima di quella data hanno infatti continuato a percepire gli assegni pre-riforma mentre a coloro che hanno esercitato un mandato prima del 2012, e che sono stati poi rieletti, si applica un sistema basato in parte sulla quota di assegni vitalizi maturata al 31 dicembre 2011 e in parte sulla quota calcolata con il nuovo sistema contributivo. Norme che con la riforma sono dunque riscritte. La proposta di legge infatti prevede non solo l’introduzione di un sistema previdenziale allineato a quello vigente per i lavoratori dipendenti, ma anche la sua estensione a tutti gli eletti, compresi coloro che attualmente beneficiano dell’assegno vitalizio.

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