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Simioni, il supermanager dei trasporti dal Nord al «capolinea»…

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il nuovo presidente e ad di atac

Simioni, il supermanager dei trasporti dal Nord al «capolinea» dei bus romani

Paolo Simioni (Imagoeconomica)
Paolo Simioni (Imagoeconomica)

Un supermanager per risanare i conti dell’Atac, che ad oggi deve far fronte a un debito di oltre un miliardo di euro. Questo è Paolo Simioni, classe 1960, dirigente di lungo corso con un passato in società che gestiscono aeroporti e stazioni d’Italia. È arrivato a Roma già a dicembre, chiamato dall’assessore alle Partecipate, Massimo Colomban, per coordinare il gruppo di lavoro sulle municipalizzate capitoline. Da ieri è il nuovo presidente e amministratore delegato di Atac, al vertice di un rinnovato consiglio di amministrazione a tre.

Sedici anni nel settore trasporti
Laureatosi in ingegneria civile a Padova nel 1984 con il massimo dei voti, negli ultimi 16 anni Simioni ha acquisito un’importante esperienza nella gestione di società che operano nei settori dei trasporti e delle infrastrutture. Dal 2007 al 2016 è stato amministratore delegato del Gruppo Save, società che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona-Brescia e Charleroi. Dal 2000 al 2002 ha guidato Save Engineering Spa gestendo l’apertura del nuovo aeroporto di Venezia. Dal 2002 al 2015 è stato anche ad di Centostazioni, società nata dalla partnership tra Save e Gruppo Ferrovie dello Stato per la gestione e la valorizzazione commerciale di 103 medie stazioni in Italia. Qui ha affrontato diversi progetti di business - rilancio del business, ottimizzazione della struttura di costo, miglioramento delle attività non-core, start up e turnaround. Prima del 2000 ha sviluppato una vasta esperienza, partendo dal cantiere e arrivando nelle posizioni di vertice delle aziende in cui ha operato, nel settore delle costruzioni, immobiliare, industriale e dei servizi di ingegneria in Italia e all’estero.

«Uomo del nord»
Non è un mistero che Simioni sia amico di lungo corso dell’ex assessore grillino Colomban e che quindi esprima quell’ala battezzata come “nordista” nel Movimento Cinque Stelle. Un’ala che sembra cozzare contro chi preferirebbe che la città venisse governata da manager locali, conoscitori dei problemi della città, e non da «pendolari», come ha un po’ sprezzantemente dichiarato qualche giorno fa l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo. Non sarà facile quindi il compito di Simioni: dovrà mediare tra l’ala locale e quella nordista e insieme dovrà far quadrare i conti di un’azienda sull’orlo del fallimento.

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