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Migranti, in 7 mesi quadruplicati gli arrivi in Spagna: siamo a quota…

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nuove rotte

Migranti, in 7 mesi quadruplicati gli arrivi in Spagna: siamo a quota 8.385

Da luglio, sbarchi di migranti in netto calo in Italia, in aumento invece su altre coste del Mediterraneo. È un effetto della stretta del Viminale su Ong e soccorsi in mare e della maggiore collaborazione della Libia, accompagnato dalla ricerca di nuove rotte per l’approdo in Europa da parte degli scafisti e dalla maggiore pressione migratoria sui confini di Grecia e Spagna. Lo confermano i numeri: dall'inizio del 2017 fino al 6 agosto scorso, l'arrivo via mare di migranti in Spagna (passando dalle enclave di Ceuta e Melilla o utilizzando i gommoni dei trafficanti dal Marocco all'Andalusia, soprattutto attraverso lo Stretto di Gibilterra) ha raggiunto quota 8.385, il quadruplo rispetto allo stesso periodo del 2016, quando furono 2.476. Per l’International Organization for Migration (Oim, l'agenzia dell' Onu per le migrazioni), che ha diffuso il dato sugli arrivi nei primi sette mesi dell’anno, la Spagna potrebbe presto superare la Grecia, dove dall'inizio dell'anno sono stati registrati 11.713 arrivi, ben al di sotto dei 160.888 rilevati nello stesso periodo del 2016.

La pressione sull’enclave di Ceuta
L'enclave spagnola di Ceuta, incuneata nel territorio del Marocco, in particolare, è diventata il punto più caldo del nuovo percorso migratorio che dall'Africa, evitando la Libia, punta verso l'Europa. Ieri, per la seconda volta in tre giorni, circa 700 migranti, per lo più subsahariani, ha tentato di sfondare il ”muro” che circonda la città spagnola in terra nord africana. Obiettivo dell’assalto, fallito, prima lo sbarramento della polizia del Marocco poi la doppia recinzione metallica alta 7 metri che impedisce l'accesso alla Spagna.

Assalti di massa ai valichi di frontiera
Lunedì scorso in 187 erano riusciti a sorprendere la vigilanza della polizia dei due paesi e a penetrare nell'enclave spagnola correndo in un gruppo compatto e sfondando al valico di frontiera di Tarajal. Il giorno dopo, martedì, altri mille hanno tentato un assalto violento al “muro” armati di bastoni, pietre e lance artigianali, ritrovandosi però di fronte gli agenti che questa volta li aspettavano.

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