«Ho temuto per la tenuta democratica di fronte a barricate per l'arrivo di migliaia di stranieri, e a sindaci che mi dicevano no... Ho capito che andava governato subito il flusso migratorio e l'abbiamo fatto». Così ha dichiarato il ministro dell'Interno Marco Minniti, intervistato a Pesaro dalla giornalista Fiorenza Sarzanini nell'ambito della Festa tematica dell'Unità dedicata agli Enti locali. «Abbiamo fatto da apripista e Parigi ieri ha capito e approvato il nostro lavoro» ha aggiunto il ministro, sottolineando che «se un uomo fugge da guerre e carestie io ho il dovere di accoglierlo come Dio comanda».
Sindaci libici i nostri migliori alleati
Quanto serve per fermare il flusso migratorio? è stato chiesto al ministro dell'Interno: «Almeno quanto speso per la rotta dei Balcani: 3 più 3 miliardi», ha risposto. E quanto ai rapporti con la Libia, secondo Minniti «i sindaci delle città libiche sono i nostri principali alleati».
Ius soli? Rende il Paese più sicuro
«Un ragazzino nato in Italia, che studia qui, perché deve aspettare 18 anni» per diventare italiano? Lo Ius soli è politica di integrazione perché rende il nostro paese più sicuro» ha detto Minniti, che ha ribadito di essere «d'accordo sullo ius soli». «Un paese capace di cancellare la parola emergenza dal vocabolario è più sicuro», ha aggiunto Minniti.
Terrorismo: mai dire mai
L'Italia è a rischio attentati? «Partiamo dal presupposto che io sono scaramantico, e quindi 'mai dire mai' - ha risposto Minniti durante l'intervista- però ricordiamoci che a differenza di tutti gli altri Paesi l'Italia viene da due vittorie: abbiamo sconfitto il terrorismo interno e il terrorismo mafioso, quando la mafia decise di mettere le bombe. I responsabili di quelle decisioni sono tutti al 41 bis». «Poi - ha aggiunto - abbiamo la migliore polizia» «fra le più brave e preparate al mondo». «Non lo dice il ministro dell'Interno, sarebbe facile, ce lo
dicono i nostri partner», ha precisato Minniti.
(Al. Tr.)
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