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Vaccini, Zaia: lettera ministre non ultimativa, approfondiremo

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dopo la moratoria in veneto

Vaccini, Zaia: lettera ministre non ultimativa, approfondiremo

Sui vaccini «molti hanno strumentalizzato quello che sta accadendo, cioè che il direttore generale della sanità del Veneto ha interpretato la legge con un decreto. Ora che c'è questa lettera del governo, ho scritto al direttore generale della sanità del Veneto chiedendogli di approfondire quali possano essere le determinazioni». Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha definito «interlocutoria e non ultimativa» la lettera con cui le ministre Valeria Fedeli e Beatrice Lorenzin hanno chiesto allo stesso Zaia di rivedere la sua posizione.

A pochi giorni dallo squillo della prima campanella e dalla scadenza fissata all'11 settembre per presentare la documentazione o l'autocertificazione in merito alle dieci vaccinazioni divenute obbligatorie per l'iscrizione a scuola da 0 a 6 anni (per gli altri gradi di scuola, fino ai 16 anni, il termine è invece fissato al 31 ottobre) il Veneto ha optato per una moratoria. Lo ha fatto con un decreto che predispone le “indicazioni regionali in regime transitorio di applicazione della legge Lorenzin”, firmato dal direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, mentre la Regione attende l'esito del ricorso alla Consulta. Il decreto rinvia all'anno scolastico 2019-2020 la scadenza per presentare la documentazione che attesti l'avvenuta vaccinazione dei bambini per l'iscrizione a nidi e scuole dell'infanzia, evitando la decadenza dell'iscrizione stessa.

Fedeli e Lorenzin a Zaia: rivedere posizione
Intanto, in attesa che venga formalizzato
l'annunciato ricorso del governo contro il decreto del Veneto, ricorso al momento in “stand-by”, le ministre dell'Istruzione e della Sanità, Valeria Fedeli e Beatrice Lorenzin, hanno scritto al governatore del Veneto, Luca Zaia, per chiedergli di rivedere la sua posizione sui vaccini, con l’adozione di «un provvedimento correttivo, anche a tutela dei cittadini della sua Regione e in particolare dei minori che non possono vaccinarsi per motivi di salute e che per tale motivo necessitano della protezione “di gregge”». Il tutto «tenuto conto - scrivono ancora - dell'assenza di alcun dubbio interpretativo» in merito alle disposizioni normative emanate. Qualunque interpretazione diversa - aggiungono - «potrà ritenersi contra legem».

Romani-Brunetta: Veneto si conformi a legge
Un appello a Zaia a mutare posizione, facendo sì che il Veneto si conformi alla legge («fortemente migliorata grazie alla mediazione di Forza Italia») è stato lanciato anche dai due capigruppo azzurri di Camera e Senato, Paolo Romani e Renato Brunetta. «Ogni ulteriore rallentamento nella copertura vaccinale dei nostri bambini - sostengono i due - rappresenta un serio danno alle nostre comunità, soprattutto per quanto riguarda i soggetti più deboli».

Salvini: sto con Zaia, FI si occupi di altro
Un appello respinto al mittente dal segretario della Lega Matteo Salvini. «Romani e Brunetta hanno tempo per occuparsi di altri problemi. Zaia sta ricevendo le lodi di tante associazioni: vaccinarsi deve essere una libera scelta, non un obbligo sovietico» ha dichiarato il leader del Carroccio, che ha aggiunto: «Non vorrei che l'Italia sia stata scelta da cavia delle case farmaceutiche».

Renzi attacca: Zaia populista
Il segretario del Pd Matteo Renzi ha attaccato: «Zaia populista gioca sulla paura delle persone». Il governatore della Lombardia Roberto Maroni, intanto, ha confermato che rispetterà la legge sull'obbligo: «Zaia - ha precisato - ha fatto
la scelta che riteneva opportuno fare. Io ho fatto una scelta diversa sulla base delle rassicurazioni che ho avuto dalle ministre».

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