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Da Sala a Gori, chi sono i sindaci Pd che votano per l’autonomia…

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verso il referendum del 22 ottobre

Da Sala a Gori, chi sono i sindaci Pd che votano per l’autonomia della Lombardia

Giuseppe Sala, sindaco di Milano, e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo
Giuseppe Sala, sindaco di Milano, e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo

«Il referendum del 22 ottobre è assolutamente inutile», ha detto pochi giorni fa il segretario Pd Matteo Renzi. Di «bufala» aveva parlato già Maurizio Martina, vicesegretario Pd, ministro dell’Agricoltura e uomo forte del partito a Milano. Eppure la direzione regionale dem ha deciso lunedì scorso di dare libertà di voto per il referendum sull’autonomia della Lombardia. Una conseguenza della spaccatura nel partito: 8 sindaci Pd dei capoluoghi lombardi, tutti tranne Pavia, si sono schierati per il sì. E sono tutti primi cittadini di chiaro orientamento renziano.

La corsa di Gori
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, eletto nel 2016 con il sostegno forte di Renzi, già il 21 aprile scorso aveva detto che, in caso di referendum sull’autonomia, avrebbe votato sì: «Non è un tema che appartiene alla Lega», aveva spiegato. Anche Giorgio Gori, sindaco di Bergamo dal 2014 e considerato vicino a Renzi, è stato tra i primi sostenitori del sì. Tanto che si è fatto promotore di un apposito comitato. Gori ha anche annunciato la sua disponibilità a sfidare Roberto Maroni come candidato governatore del centrosinistra per le prossime regionali del 2018. Ma per vincere sa che deve conquistare i voti dell’elettorato moderato, molto sensibile sul tema dell’autonomia.

La trattativa con il governo
Per la verità già lo scorso 19 maggio il Pd regionale aveva chiesto che il consiglio della Lombardia approvasse una risoluzione per dare il via libera alla trattativa con il governo per una maggiore autonomia, con l’obiettivo di evitare il «costoso e inutile» referendum. Una volta deciso il referendum, tuttavia, i sindaci del Pd dei capoluoghi, tranne Pavia, hanno scelto di scendere in campo, e hanno partecipato all’iniziativa di Gori, a fine luglio, di dar via ai comitati “Sì, vera autonomia” . «Giusto dire di sì – ha spiegato il sindaco di Bergamo – ma
smascherare le fantasie della Lega sull'esito », vale a dire la «fantasia» sulla possibilità per la Lombardia di diventare una regione a statuto speciale.

Primi cittadini in campo: «Autonomia beneficio per tutti»
«L’autonomia e i benefici per la crescita e il lavoro per tutti non possono essere strumentalizzati», con questa motivazione sono scesi in campo nel comitato per il sì al referendum i sindaci Pd dei capoluoghi della Lombardia: Emilio del Bono (Brescia), Gianluca Galimberti (Cremona), Mattia Palazzi (Mantova), Alcide Molteni (Sondrio), Davide Galimberti (Varese) e Virginio Brivio (Lecco). Tutti sindaci che già in passato si sono schierati a fianco di Renzi o a sostegno del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso. Si è smarcato invece il sindaco di Pavia Massimo Depaoli (che già non si era recato a votare alle primarie per la scelta del segretario Pd): «Alcune materie non vanno trasferite alle regioni», ha detto.

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