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Vitalizio day, ne ha diritto il 100% degli M5S e il 66% dei…

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la pensione dei parlamentari

Vitalizio day, ne ha diritto il 100% degli M5S e il 66% dei parlamentari Pd

Dopo mesi e mesi di polemiche è arrivato il giorno “X” dei vitalizi: da oggi 608 parlamentari avranno diritto a una pensione di circa 1000 euro che potranno incassare, se non saranno rieletti, a 65 anni. Non si tratta, quindi, di vitalizi ma di una pensione sulla quale il M5S ha innescato sin dalla sua entrata in Parlamento una lunga battaglia. Ma a usufruirne è anche l’intero gruppo dei grillini, sia alla Camera che al Senato, in tutto 123 parlamentari pentastellati. Alla pensione il M5S promette di rinunciare «con un impegno scritto», ma intanto il diritto è maturato. Poi si vedrà.

La pattuglia pentastellata
Sono ben 88 deputati e 35 senatori la nutrita pattuglia di rappresentanti M5S che oggi maturano il diritto all’assegno pensionistico. Nessuno escluso. Questo perché il gruppo di Grillo rappresenta di per sè una new entry in Parlamento e nessuno dei suoi eletti aveva mai avuto esperienze nelle due Camere. Più cospicuo numericamente il drappello del Pd che conta 209 deputati alla prima legislatura su 301 e 71 senatori su 113: in media il 66% del totale.

Gli altri gruppi
Tra i beneficiari anche diversi esponenti di Fi, gruppo Misto, Scelta Civica e anche Sinistra Italiana. Tutti parlamentari che potranno passare all’incasso appena compiuti 65 anni e, se saranno rieletti, già a 60 anni. Nell’elenco anche il presidente della Camera Laura Boldrini e del Senato Pietro Grasso.

La riforma del 2012
Tutta la questione nasce dalla riforma dei vitalizi del 2012, che ha introdotto il metodo del calcolo contributivo. L’ex parlamentare matura il diritto al vitalizio se ha svolto il mandato per almeno 5 anni (in realtà sono 4 anni, 6 mesi e un giorno per evitare che la pensione salti in caso di “scioglimento tecnico” delle Camere inferiore ai 5 anni esatti) al compimento di 65 anni. Per ogni mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico è diminuito di un anno fino al minimo inderogabile di 60 anni.

Il Ddl all’esame del Senato
Intanto, mentre i parlamentari maturano il diritto alla pensione, in Senato si discute del taglio di un altro diritto: questo sì realmente un vitalizio. È quello già maturato dagli ex parlamentari. Che il Ddl Richetti vorrebbe abolire. Il testo è stato incardinato questa settimana e dalla prossima inizieranno le audizioni. Ma la strada si annuncia in salita. Il relatore, Salvatore Torrisi, ha espresso i suoi dubbi sulla costituzionalità della retroattività del provvedimento. Il timore è quello di una pioggia di ricorsi da parte di chi si vedrà sottratto l’assegno.

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