La platea è piena di giovani, protagonisti di molti eventi del premio Sele d’Oro. Ed è la disoccupazione giovanile il tema che viene subito affrontato. Il governo sta ragionando sulla legge di bilancio, le risorse sono poche. «Davanti ad un sentiero stretto bisogna scegliere le priorità. E la disoccupazione dei giovani lo è», esordisce Vincenzo Boccia. Proprio giovedì il Centro studi di Confindustria ha quantificato in un punto di Pil il costo per il Paese dell’emigrazione giovanile, inoltre negli under 29 la differenza con gli altri paesi Ue oscilla tra i 15 e i 17 punti, a seconda della fascia d’età. La questione è sul tavolo del governo e dei partiti: «il fatto che se ne parli è positivo, ma meglio affrontare il presente piuttosto che dire ai giovani vi daremo una pensione - ha aggiunto il presidente di Confindustria - occorre finanziare lo sviluppo e non la disoccupazione, che diventa un modo per finanziare la rendita». Dal ministro della Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, è arrivata una rassicurazione: «nella legge di bilancio stiamo lavorando per dare una continuità alla decontribuzione. Penso che a livello nazionale sarà consistente ma non totale, per il Sud proporrei il cento per cento», ha detto il ministro, che ha citato i dati sugli effetti della decontribuzione nel Sud al 31 agosto: quasi 74mila assunti, di cui 56mila nuovi, 17 mila trasformazioni a tempo indeterminato e 3mila apprendisti.
«Non bisogna smontare le riforme fatte da questo governo e da quello precedente e che hanno dato i loro effetti sull’economia reale», ha sottolineato Boccia, citando il Jobs Act, il piano industria 4.0, gli interventi per il Sud, tra cui la decontribuzione e il credito d’imposta «una misura anche etica perchè lo usa chi paga le tasse». Rischi di cedimenti elettorali? «Abbiamo sempre realizzato interventi strutturali con i governi Renzi e Gentiloni e questa sarà la cifra della prossima legge di bilancio. Le misure hanno dato risultati, ora all’attenzione ci sono i giovani e il Sud», ha affermato il ministro, che ieri ha ricevuto il premio Sele d’Oro, consegnato dal sindaco di Oliveto Citra, Carmine Pignata. “Divisioni”, è il titolo dell’edizione di quest’anno, la trentatreesima, organizzata anche da altri comuni della valle del fiume Sele: evoca le differenze territoriali da superare, con una “visione” del futuro. Per il Sud, ha detto Boccia, «occorre una sola politica economica, potenziata a livello regionale». La Campania si è mossa su questa strada, come ha ricordato l’assessore regionale alle attività produttive Amedeo Lepore, citando sia bonus occupazione, sia i fondi per il credito d’imposta: «abbiamo realizzato una politica dei fattori». È la strada su cui si deve andare avanti, ha sostenuto Boccia: «non esistono settori maturi o no, ma aziende innovative o meno», proseguendo con una politica dell’offerta. È a questa logica che risponde il piano inclusione giovani che Boccia ha lanciato sin dall’assemblea di maggio: «dà valore al lavoro, offre ai ragazzi un progetto di vita, attivando la domanda, rende più competitive le imprese», sia dal punto di vista dei costi che delle competenze. Proprio su questo aspetto il presidente di Confindustria intravede il rischio di un divario tra pubblico e privato: «il piano inclusione giovani va allargato anche agli enti pubblici. Accanto a Industria 4.0 occorre realizzare una società 5.0, far entrare i nativi digitali nella Pa e costruire una società del futuro».
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