
Carroccio in trincea contro il blocco dei conti del partito. In risposta ai giudici di Genova che hanno messo i sigilli ai conti correnti dopo le condanne di Umberto Bossi e Francesco Belsito per truffa ai danni dello Stato nel processo sui rimborsi elettorali, il segretario Matteo Salvini annuncia la mobilitazione dei suoi onorevoli. «In un Parlamento che ritiene la Lega debba sparire - ha annunciato lo stesso Salvini al termine di un Consiglio federale straordinario del partito convocato proprio per decidere la risposta del partito alla decisione della procura genovese - i parlamentari della Lega questa settimana non parteciperanno ai lavori ma visiteranno le zone terremotate».
Domani a Genova per il ricorso in tribunale
Parlando con i giornalisti nel corso di una brevissima conferenza stampa nella sede milanese di via Bellerio, a Milano, Salvini ha confermato l'avvenuta notifica «dell'atto sovietico di cui avevamo avuto conto solo sui giornali, che sequestra tutto. Siamo tranquilli, non è denaro pubblico ma donazioni dei privati». Domani, ha poi spiegato, «saremo in tribunale a Genova» per presentare il ricorso per il dissequestro dei conti leghisti. La vicenda non interferirà con la linea politica del segretario federale: «Andiamo avanti più forti e determinati di prima, siamo pronti e non vedo l'ora di sfidare Renzi e Di Maio e il loro nulla», ha concluso Salvini, che si è congedato con un messaggio diretto all'ex Cavaliere Silvio Berlusconi: «Chi guiderà il Paese lo decideranno i cittadini italiani, nessun altro».
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