La sessione di Bilancio è alle porte, e per l’Italia «è arrivato il momento di scegliere le priorità su cui puntare e non fare un poco per tutti». Parole chiare, quelle del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dette a margine dell'assemblea annuale di Federacciai, in corso a Milano, per rispondere alle attese degli industriali per la manovra in cantiere. «Bisogna fare i conti con la realtà che abbiamo di fronte e le poche risorse che abbiamo usarle nei nodi di sviluppo che abbiamo definito», ha sottolineato Boccia, confermando che le aspettative sono limitate, dal momento che «i margini di manovra sono stretti», come ripetono da settimane anche il premier Gentiloni e il ministro dell’Economia Padoan. Da Boccia arriva poi un seggerimento preciso per rilanciare il lavoro giovanile, da tempo individuata come la principale emergenza italiana: «Occorre un grande piano di inclusione dei giovani», perchè «tra giovani e società il divario è alto».
«Attenzione a non smontare le riforme fatte»
Pochi spazi di manovra, dunque, ma l'importante - ha proseguito poi il leader degli industriali - «è non smontare le riforme fatte, fare un altro passo sul piano di inclusione giovani che significa includere i giovani nel mondo del lavoro ma rendere anche piu' competitive le imprese che assumono e prepararsi a un piano di medio termine per il Paese in cui la politica economica metta al centro la questione industriale». Anche per questo la manovra”prudente” preannunciata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi rientra tra i termini di «buon senso e di saggezza» quanto mai opportuni davanti a segnali di ripresa ancora in corso di consolidamento.
Cosa ci dice il dato della bilancia commerciale
Tra i segnali che confermano la ripartenza dell’economia nazionale il presidente di Confindustria cita i numeri delle esportazioni pubblicati oggi dall'Istat, che mostrano un calo nel mese di luglio dell'1,4% rispetto al mese precedente e un +5,1% su anno. Per Boccia il dato «va visto in termini congiunturali, c'è un turismo che cresce», ma deve sempre essere interpretato anche a consuntivo, perchè «un +5% significa in proiezione un valore assoluto di 20 miliardi di euro di export in piu'». La lettura, comunque, ha aggiunto «evidentemente continua a confermare il fatto che la capacità di reazione del sistema industriale c'è e occorre continuare sulla strada che abbiamo tracciato».
Boschi: salvataggio acciaio di Taranto merito Governo Renzi
Ospite dell’assemblea degli industriali italiani dell’acciao, la sottosegretaria Boschi ha rivendicato nel corso del suo intervento dal palco il salvataggio degli altoforni Ilva di Taranto, la cui crisi è stata erditata dal Governo Renzi dopo i tentativi di rimmeterla in sesto dei preecedenti esecutivi. «Quando siamo arrivati al governo nel 2014 l'Ilva era uno dei dossier piu' complicati tra quelli ereditati dal governo. Abbiamo evitato che l'Ilva chiudesse, ed erano tanti che lo volevano», ha ricordato l’ex ministro delle Riforme Tra i tanti che avrebbero preferito la chiusura dell’impianto siderurgico di Taranto il sottosegretario ha ricordato chi lo faceva «per cultura anti-industriale», i favorevoli «a una svolta verde»,e chi crede «che il nostro Sud debba essere il parco giochi degli europei del Nord». Invece, ha sottolineato Boschi, «il governo Renzi ha messo risorse, non solo per la bonifica ambientale ma anche per il turismo e la cultura nell'area» di Taranto. L'Ilva, ha ribadito, è stata tenuta aperta perchè «far chiudere l'Ilva non sarebbe stata solo una sconfitta per Taranto ma per tutto il Paese».
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