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Tutori volontari, finora 1.800 candidati

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MINORI NON ACCOMPaGNATI

Tutori volontari, finora 1.800 candidati

La legge li identifica con l’acronimo «Msna», la letteratura che ha raccontato le vicissitudini di alcuni di loro li ha ribattezzati “ragazzi in cammino” (era il titolo del romanzo dello scrittore americano Dave Eggers). Sono i minori stranieri non accompagnati: sul territorio italiano ce ne sono più di 18mila, un numero cresciuto enormemente in particolare nel 2016 con il record di sbarchi. Una popolazione di bambini e ragazzi (oltre il 90% ha più di 15 anni) che, tanto per avere idea del fenomeno, corrisponde al numero di abitanti di un quartiere centrale di Roma come Prati. Chi si occupa di loro?

Finora la strada era una sola con il Tribunale più vicino al luogo dello sbarco che nominava per ciascuno un tutore per l’assistenza pratiche burocratiche, come la richiesta di protezione internazionale e il rilascio del permesso di soggiorno. Una figura istituzionale, sindaco o assessore, che però nei luoghi più interessati al flusso migratorio (su tutti la Sicilia) finivano per essere riferimento legale per tantissimi ragazzi, rendendo di fatto impossibile un rapporto interpersonale. Il caso emblematico è quello di Agnese Ciulla, l’assessore alle Attività sociali del comune di Palermo “protettrice” di ben 480 minori.

Ora però c’è un’alternativa: la legge 47/2017 per la protezione e l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati ha istituito la figura del “tutore volontario”, un privato cittadino a cui può essere affidata la cura di un minore migrante arrivato senza un adulto di riferimento. Finora ai bandi pubblicati dai Garanti regionali per l’infanzia e l’adoloscenza a partire da luglio (le procedure andavano avviate entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge) hanno risposto circa 1.800 persone. «Un buon numero - commenta la Garante nazionale, Filomena Albano, 48 anni, giudice del Tribunale di Roma alla guida dell’autorità da aprile 2016 - considerando il periodo estivo ma quelli che cerchiamo sono molti di più». In questi giorni è partita la campagna di informazione e sensibilizzazione con pubblicità su riviste e siti, a breve arriveranno gli spot tv. «Si tratta di un’opportunità enorme - spiega ancora la Garante - non solo per i ragazzi ma anche per gli adulti, qualcosa di poter essere orgogliosi».

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI
Distribuzione per fasce d'età. (Fonte: Ministero dell'Interno)

Sull’iniziativa rischia di soffiare il vento contrario che investe il tema immigrazione. Del resto proprio ieri il partito di Angelino Alfano che sostiene la maggioranza del governo Gentiloni ha ribadito la propria contrarietà allo ius soli, misura considerata impopolare alla vigilia di una lunga campagna elettorale. «Siamo consapevoli del clima storico - ribatte Albano - ma non farei accostamenti, perché si tratta di situazioni diverse. Qui parliamo di ragazzi arrivati in Italia senza famiglia che possono affidati alle cure di privati cittadini: è quella che abbiamo chiamato “genitorialità sociale” e “cittadinanza attiva”».

Per diventare tutore volontario bastano pochi requisiti: aver compiuto 25 anni, risiedere in Italia e non avere precedenti penali. Gli aspiranti tutori volontari dovranno poi seguire un corso di formazione e i loro nomi verranno inseriti in un elenco presso il tribunale per i minorenni competente della regione di residenza o domicilio dal quale il giudice potrà attingere per l’affidamento del minore straniero non accompagnato. Si tratta di una rappresentanza legale a titolo gratuito senza la presa in carico né domiciliare (il minore rimane nella struttura di accoglienza cui è affidato) né economica: il tutore volontario è una figura di riferimento che deve accompagnare il ragazzo in tutti i passaggi burocratici (presentazione della richiesta di soggiorno e richiesta di asilo politico)e lo sostiene e consiglia nel suo percorso di educazione e integrazione.

A presentare finora le proprie candidature sono state soprattutto donne con un’età compresa tra i 45 e i 60 anni. Nel Lazio il numero più alto, seguito da Piemonte e Lombaria.

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