1/10 Sistema misto uninominale/proporzionale
Il sistema adottato prevede un mix di collegi uninominali maggioritari (un terzo) e di proporzionale con liste bloccate (due terzi), ossia senza preferenze, per la ripartizione dei seggi, sia alla Camera che al Senato. Nei collegi i partiti si potranno coalizzare per sostenere un comune candidato. Non è previsto un premio di coalizione per il “rassemblement” vincente, né è prevista l’indicazione di un candidato premier per i partiti alleati. I collegi uninominali saranno 231 alla Camera (cui si aggiunge il collegio uninominale della Valle d'Aosta) e 116 al Senato (compresi anche in questo caso quelli di Trentino e Valle d’Aosta).
Alla Camera sono previsti 386 collegi plurinominali con listino bloccato (da due a quattro i nomi sulla scheda, alternati tra uomini e donne) senza possibilità di esprimere preferenze. Il testo approvato delega al governo la definizione dei collegi plurinominali che dovrebbero essere 65. Sempre per Montecitorio, i restanti 12 deputati saranno eletti all’estero con metodo proporzionale.
La determinazione dei collegi uninominali – così come quella dei collegi plurinominali - è rimessa ad una delega legislativa da attuare entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge, previo parere parlamentare.
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