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Rosatellum, un consenso largo che ha perso qualche pezzo

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L'Analisi|rosatellum

Rosatellum, un consenso largo che ha perso qualche pezzo

Alla fine il Rosatellum passa con 375 sì, una maggioranza ampia ma comunque meno robusta di quello che ci si aspettava. Sulla carta, infatti, i quattro gruppi parlamentari che avevano stretto l’accordo e gli altri “cespugli” che si erano detti favorevoli potevano contare su 441 voti favorevoli. Questo significa che sono mancati all’appello 66 voti.

Al netto della caccia al “traditore” già partita fra i parlamentari per individuare da quali gruppi sia arrivata la protesta “coperta”, è chiaro che tra i parlamentari un po’ di dissenso era presente. Non però in misura tale da affossare la legge.

Se si considera che 127 era la quota di franchi tiratori capace di affossare la legge, alla fine questi si sono fermati alla metà. Anche se, nel conteggio dei voti, bisogna considerare che 40 deputati erano assenti. In ogni caso, alla maggioranza che sosteneva la legge sono mancati 66 voti, mentre - rispetto alle dichiarazioni della vigilia - i no (che dovevano essere 164) sono arrivati a quota 215, cioè 51 voti in più. In ogni caso, la legge ha ottenuto 60 voti in più del minimo sindacale (quei 315 che alla Camera costituiscono la maggioranza assoluta) e questo consente di dire che il consenso è stato ampio.

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