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Manovra, distretti del cibo e sconti fiscali per chi investe nel verde…

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Le misure per l'agricoltura

Manovra, distretti del cibo e sconti fiscali per chi investe nel verde privato

Anche quest'anno si profila un percorso netto per l'agricoltura con la legge di Bilancio. Sono state infatti inserite due misure richieste dal settore. Scatterà infatti la detrazione del 36%, come per il settore edile, per gli investimenti nel verde privato. Si tratta di un intervento sollecitato dai florovivaisti penalizzati dalla concorrenza straniera e che con questo incentivo puntano a risollevare le filiere made in Italy dei fiori e delle piante.

È stato inoltre inserito un finanziamento di 40 milioni, in tre anni, per istituire i distretti del cibo sul modello di quelli rurali introdotti dalla Legge di orientamento del 2001. Dovranno operare come i contratti di filiera, ma semplificati, e l'obiettivo è di saldare la produzione al consumo coinvolgendo anche gli esercizi commerciali di prossimità, compresi i ristoranti. Attualmente sono operativi oltre 60 distretti agricoli e agroalimentari, ma sono istituiti a livello regionale e dunque poco conosciuti. Per questo è prevista anche l'istituzione di un albo nazionale.

Restano poi in vigore i tagli fiscali di Imu, Irpef e Irap riservati ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali che valgono 600 milioni all'anno. Prorogata anche la percentuale di compensazione maggiorata per le carni suine e bovine, in scadenza il 31 dicembre, che vale 20 milioni. L’analoga misura sulla vendita di latte (30 milioni) è stata stabilizzata con la legge di bilancio di due anni fa.

Gli uffici tecnici del ministero delle Politiche agricole ricordano che dal 2014 l'agricoltura ha beneficiato di tagli di tasse per circa 2 miliardi.

Non è andata in porto invece l'altra richiesta degli operatori agricoli e cioè la trasformazione in credito d'imposta dell'iper e super ammortamento sugli investimenti di «Industria 4.0» estesi anche all'agricoltura, ma inutilizzabili dalle imprese agricole che, in maggioranza, non redigono bilanci perché tassate in base al reddito catastale

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