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5/5 Fisco e risparmio / Pir

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    ipotesi PATRIMONIALE SULLA VITA

    Fondi, polizze, conti: come è cambiata la tassazione sul risparmio

    E' la riserva cui attingere nei momenti di difficoltà. E proprio per questo gli italiani considerano il risparmio come un bene prezioso, da custodire gelosamente e proteggere dalle oscillazioni dei mercati. Anche per questo il Fisco sul “petrolio degli italiani” non ha calcato la mano fino a pochi anni fa (almeno se confrontato con l'estero), badando a non appesantire eccessivamente il carico sugli accantonamenti di risparmiatori e investitori. Ma le esigenze di cassa dello Stato hanno portato i recenti governi ad aumentare la tassazione sul risparmio degli italiani, rimodulando incentivi e imposizioni. Con un atteggiamento a volte ambivalente che ha spaesato risparmiatori e investitori, minandone in parte la fiducia e rimodulando la mappa del risparmio. Vediamo come

    5/5 Fisco e risparmio / Pir

    “Esenzione fiscale”: a queste parole magiche si deve lo straordinario successo di raccolta dei piani individuali di risparmio. Un successo superiore alle più rosee aspettative degli emittenti e del Governo, con oltre 5 miliardi raccolti nei primi cinque mesi dal lancio, oltre 10 previsti a fine anno, con un target ambizioso ma non irrealistico vicino ai 70 miliardi in cinque anni. I Pir sono di fatto dei “contenitori fiscali” all'interno dei quali è possibile inserire molte tipologie di strumenti finanziari e somme di denaro (anche se in grande prevalenza si tratta di fondi comuni “adattati” al regime fiscale”) con l'obbligo di rispettare una serie di vincoli di investimento, in primis una quota significativa in titoli di società di piccole o medie dimensioni, quotate sui mercati finanziari. Una dinamica che ha fatto impennare i volumi degli scambi all'Aim e allo Star, i listini della Borsa italiana dedicati alle società dalle dimensioni ridotte, così come le loro quotazioni. L'agevolazione fiscale consiste nel mancato pagamento della tassazione sul capital gain di questi strumenti, a patto che l'investitore mantenga per 5 anni il suo investimento. Ciò non toglie che, vista la natura di questi strumenti (come detto, per gran parte risparmio gestito), i sottoscrittori non debbano versare il 2 per mille sulle consistenze conferite. Un'avvertenza: ciascuna persona fisica può essere titolare di un solo piano di investimento, fiscalmente agevolato.

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