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1/5 Fisco e risparmio / Polizze Vita

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    ipotesi PATRIMONIALE SULLA VITA

    Fondi, polizze, conti: come è cambiata la tassazione sul risparmio

    E' la riserva cui attingere nei momenti di difficoltà. E proprio per questo gli italiani considerano il risparmio come un bene prezioso, da custodire gelosamente e proteggere dalle oscillazioni dei mercati. Anche per questo il Fisco sul “petrolio degli italiani” non ha calcato la mano fino a pochi anni fa (almeno se confrontato con l'estero), badando a non appesantire eccessivamente il carico sugli accantonamenti di risparmiatori e investitori. Ma le esigenze di cassa dello Stato hanno portato i recenti governi ad aumentare la tassazione sul risparmio degli italiani, rimodulando incentivi e imposizioni. Con un atteggiamento a volte ambivalente che ha spaesato risparmiatori e investitori, minandone in parte la fiducia e rimodulando la mappa del risparmio. Vediamo come

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    L'imposta di bollo dello 0,2%, (o 2 per mille), ha sfiorato anche i contratti assicurativi di Ramo I, dopo essere già stata applicata in passato alle polizze di Ramo III, ossia le polizze unit linked agganciate a fondi comuni di investimento. La misura, inizialmente prevista in una bozza del ddl di bilancio, è stata accantonata dopo essere stata presa in esame dai tecnici di Palazzo Chigi. Secondo le attese, l’applicazione dell’imposta di bollo sulle polizze vita rivalutabili a capitale garantitoavrebbe dovuto produrre un gettiro per l'Erario vicino ai 200 milioni il primo anno, per poi crescere a circa 300 negli anni successivi.

    Da ricordare che le polizze vita erano già state toccate dal Fisco, in particolare alla voce detrazioni: nel 2013 l'esecutivo, per finanziare il taglio dell'Imu prima casa, aveva previsto la riduzione della detrazione fiscale dai 1291,14 euro a 630 annui per poi scendere ulteriormente a 230 nel periodo di imposta 2014.

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