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Banche, industriali italiani e tedeschi: preoccupati per proposte su Npl

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Banche, industriali italiani e tedeschi: preoccupati per proposte su Npl

Sui crediti deteriorati «siamo preoccupati dalle recenti proposte e da possibili ulteriori iniziative che potrebbero introdurre automatismi e regole che potrebbero avere un notevole impatto sui requisiti patrimoniali delle banche e, di conseguenza, sull’offerta di credito».

Questo uno dei punti affrontati da Confindustria e Bdi, l’associazione degli industriali tedeschi, nella dichiarazione congiunta al termine del settimo forum economico italo-tedesco, alla presenza di Vincenzo Boccia e del suo omologo tedesco Dieter Kempf. in merito alla possibile stretta sui Non performing loans da parte della Bce.

Confindustria-Bdi: preoccupati per proposte su Npl
Per Confindustria e Bdi si deve «rivitalizzare il credito bancario» e proprio in «tema di regolamentazione finanziaria, è fondamentale fermare l'incertezza normativa ed evitare un’ulteriore stretta», si legge ancora nel documento. In particolare, le due associazioni imprenditoriali sostengono che «la regolamentazione deve essere coerente con il quadro normativo esistente e sostenuta da adeguate analisi d’impatto; inoltre, per assicurare equilibrio tra stabilità finanziaria e finanziamento delle imprese, è importante garantire la stabilità del quadro normativo ed evitare l’introduzione di norme procicliche e retroattive». Anche perché, conclude il documento sul tema, «per promuovere gli investimenti e la crescita delle imprese, è essenziale favorirne l'accesso ai mercati finanziari e dei capitali».

Confindustria-Bdi: rafforzare progetto europeo
Industriali italiani e tedeschi nel documento comune chiedono anche di rafforzare il progetto europeo di fronte alla crisi di fiducia che attraversa l'Unione. Alla Ue si chiede di realizzare «un equilibrio tra libertà e sicurezza, tra economia di mercato e benessere sociale». Fondamentale in questo processo è - dicono gli industriali - il ruolo delle imprese che vanno rilanciate da un’Unione che sia in grado di «rafforzare la competitività industriale». Tra le richieste avanzate dagli industriali italiani e tedeschi anche una rivitalizzazione del credito bancario per “fermare l'incertezza normativa ed evitare un'ulteriore stretta». Il tutto anche alla luce delle recenti tornate elettorali, con la forte affermazione di partiti nazionalisti, che dimostrano come «occorra dare risposte efficaci per contrastare la crisi economica e migliorare le condizioni di vita delle persone più duramente colpite dalla crisi e dal cambiamento», si legge ancora nel documento. E proprio alla luce di questo contesto «Confindustria e Bdi ritengono sia giunto il momento di realizzare riforme, ormai non più rinviabili, che portino verso un'Europa più democratica e più coesa».

Confindustria-Bdi: serve politica Ue sui migranti
In questo contesto, una delle sfide che l’Unione europea deve affrontare è quella dei fenomeni migratori. Per farlo, secondo Confindustria e Bdi, serve «attuare una politica europea comune verso i Paesi dell'Africa e del Mediterraneo, promuovendo un Piano europeo di investimenti esterni che, coinvolgendo il settore privato, possa servire da volano per lo sviluppo dei Paesi africani». In tal modo, si potrà «sostenere, in uno spirito di partenariato industriale, una crescita inclusiva e sostenibile» e contribuire «ad affrontare le cause profonde dei fenomeni migratori di modo da rafforzare le politiche di gestione integrata delle frontiere esterne all'Ue». Ecco perché «vanno implementate politiche comuni in tema di immigrazione e asilo e occorre garantire un'equa ripartizione delle responsabilità fra Stati membri. Inoltre, gli Accordi di partenariato economico con le regioni africane dovranno essere ratificati rapidamente», concludono Confindustria e Bdi nella dichiarazione congiunta.

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