Il Tar Lazio blocca i Piani regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano per il contrasto al gioco d'azzardo, finanziati dal fondo per le ludopatie del ministero della Salute. Conseguentemente sono nulle le somme erogate.
La decisione è della terza sezione quater che ha accolto il ricorso del Codacons. Il collegio analizza la vicenda sulla base di una norma che prevede che «al fine di garantire azioni di prevenzione, cura e riabilitazione per le persone affette dal gioco d'azzardo patologico, presso il ministero della Salute è stato istituito un Fondo per il gioco d'azzardo patologico, ripartito tra le regioni e le province autonome». Il ministero stabilì che «entro 90 giorni dall'emanazione, le regione e le province autonome» avrebbero dovuto presentare uno specifico Piano di attività, il quale nei successivi 60 giorni sarebbe stato analizzato dall'Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo.
Valutazione sommaria dei piani
Codacons – ne dà conto il Tar nella sentenza - lamentava che il 27 aprile 2017 l'Osservatorio si era limitato a valutare solo un resoconto sintetico delle valutazioni dei Piani, prima di rendere il proprio parere favorevole all'erogazione dei finanziamenti alle regioni, senza svolgere approfondite consultazioni.
Procedimento da rifare
Per il collegio la “mancata consultazione costituisce un rilevante vulnus procedimentale il quale, elidendo l'efficacia della fase consultiva, comunica la propria illegittimità all'intero seguito procedimentale di approvazione dei Piani di attività, di erogazione delle risorse e di successiva attribuzione delle stesse ai soggetti eventualmente indicati nei medesimi Piani”. Al conseguente annullamento di tutti gli atti gravati, “segue dunque che il procedimento dovrà ripartire dalla fase consultiva illegittimamente pretermessa”.
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