Dopo la mozione di sfiducia del Pd sul governatore della Banca d’Italia il premier Paolo Gentiloni ha chiarito di non temere sulla tenuta dell’esecutivo. Lo ha fatto da una cornice europea, durante la conferenza stampa di chiusura del vertice europeo a Bruxelles. Il capo del governo ha parlato anche della legge di bilancio che, stando alle indicazioni fornite dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, verrà inviata in Parlamento «in brevissimo tempo». Gentiloni ha annunciato possibili misure in manovra sulla web tax. Infine, un passaggio sulla stretta della vigilanza della Bce sulla gestione da parte delle banche degli Npl: «Le crisi bancarie - ha ricordato- sono alle nostre spalle, ma l’impegno continua», e bisogna fare «attenzione che non ci siano decisioni che riaprano dei dossier che stanno andando nella direzione giusta».
Bankitalia: rapporti con Pd ok ma autonomia ha valore per mercati
Tra i temi affrontati quello del rinnovo del governatore della Banca d’Italia, dopo la mozione di sfiducia presentata dal Pd. «Tutte le opinioni - ha sottolineato il premier - sono legittime e i rapporti tra il Governo e il partito di maggioranza relativa di cui mi onoro di far parte sono fondamentali e ottimi. Dopodichè - ha aggiunto - noi decidiamo avendo in mente l’obiettivo, non è una decisione di buona creanza, è una decisione rilevante. L’autonomia dell’Istituto ha un valore in sé, un valore per i mercati, sembrano cose strane però esistono, sono consolidate. E quindi l’autonomia deve stare a cuore alle autorità di Governo, anche considerando che abbiamo, speriamo, alle spalle difficoltà nel nostro sistema creditizio».
Non temo populismi su manovra
Il premier ha poi risposto a chi gli chiedeva se temesse ripercussioni della questione Bankitalia. «Non credo che stiamo correndo il rischio che si creino strani incroci populisti nel prosieguo della legislatura - ha detto -, penso che il governo ha presentato una legge di bilancio che ho definito snella e utile, penso lo abbia fatto col pieno sostegno della propria maggioranza e non ho nessuna preoccupazione da questo punto di vista». .
Sulla web tax: possibili misure in manovra
Intanto, proprio sul tema della legge di Bilancio è spuntata l’ipotesi dell’inserimento della web tax nella manovra. Nella cena di ieri, ha spiegato Gentiloni - i leader Ue hanno discusso a lungo di web tax, ma «voglio sia chiaro che i tempi Ue, così come quelli Ocse, non sono necessariamente tempi ai quali deve adeguarsi la legislazione di un Paese. È possibile che nel corso delle prossime settimane, nella discussione sulla manovra, si facciano passi in questa direzione che non pregiudicano l’armonizzazione comunitaria».
Sugli Npl: attenzione a mosse che possono riaprire la crisi
Le crisi bancarie, ha ricordato il presidente del Consiglio, «sono alle nostre spalle, ma l’impegno continua», e bisogna fare «attenzione che non ci siano decisioni che riaprano dei dossier che stanno andando nella direzione giusta», Il riferimento è alla consultazione sui crediti deteriorati promossa dalla vigilanza Bce. Gentiloni ha ricordato di averne parlato anche con Juncker, il presidente della Commissione Ue. «Mi sono portato un istogramma che dice che gli npl sono scesi del 25% negli ultimi 8 mesi, è un percorso che dobbiamo incoraggiare, accompagnare».
Brexit: senza passi avanti trarne le conseguenze
Un passaggio dell’intervento di Gentiloni è stato su Brexit. Per il premier, l’accordo finanziario tra Ue e Londra non deve essere una “spada di Damocle”. Alla seconda fase del negoziato, ha spiegato, si potrà andare «solo e se si saranno fatti significativi progressi» sulle tre precondizioni poste dalla Ue, ovvero la frontiera irlandese, i diritti dei residenti Ue nel Regno Unito e l’accordo finanziario. La decisione sarà presa al vertice di dicembre, «quindi a dicembre ci sarà un passaggio rilevante: o i risultati saranno acquisiti, o non saranno stati raggiunti e quindi bisognerà trarne qualche conseguenza».
Ema: Milano ha buone carte, noi in pressing
Quanto poi alla partita per trasferire l’Ema, l’Agenzia Ue del farmaco, da Londra a Milano, Gentiloni ha ricordato che il capoluogo lombardo «ha delle buone carte da giocare e ne esce bene, perché ci hanno lavorato tutti, governo Farnesina, dopodiché ci sarà la votazione. Noi stiamo facendo un pressing diplomatico notevole. Anche perché la nostra industria farmaceutica ha una sua forza. L’agenzia italiana del farmaco - ha aggiunto - ha una sua qualità riconosciuta internazionalmente».
Sui migranti: cambiare gli accordi di Dublino ma non in peggio
Infine un passaggio sul tema della gestione dei flussi di migranti che dal Nord Africa cercano di raggiungere l’Italia e, in seconda battura, gli altri paesi europei. Ieri la Commissione libertà civili del Parlamento europeo ha dato il via libera alle prime modifiche del Regolamento di Dublino sui richiedenti asilo. Il tema è stato discusso anche al vertice europeo. «È chiaro che dobbiamo cambiare gli accordi di Dublino - ha detto Gentiloni -, ma non li dobbiamo cambiare in peggio. La cosa più importante - ha concluso - è il concetto che l’onere gravi tutto sui paesi di primo arrivo. Non possiamo immaginare che invece ci si concentri nella sigillatura dei confini interni dei paesi che non hanno confini marittimi. Se questo fosse il rinnovamento di Dublino, anche no: potremmo farne a meno».
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