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Protesta M5S in piazza, Grillo: vinceremo noi, a partire dalla…

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Protesta M5S in piazza, Grillo: vinceremo noi, a partire dalla Sicilia

«Abbassate le bandiere, qui stiamo facendo una battaglia per tutto il popolo italiano». Beppe Grillo smuove piazza della Rotonda dove il M5S si è dato appuntamento per manifestare contro la legge elettorale. Il fondatore del Movimento, arrivato in tarda mattinata all'albergo ai Fori dove alloggia durante le sue trasferte romane, aveva promesso in un post di essere alla manifestazione. Così è stato. «Non abbiamo potuto fare una manifestazione attorno al Senato perchè hanno paura. Io ho consigliato alla polizia di andarci loro là, ed accerchiarli».

Il leader: vinceremo noi, a partire dalla Sicilia
«Che facciano quello che vogliono, che trucchino la legge, noi andiamo oltre. Se vinceremo noi la vittoria sarà tripla. E cominceremo dalla Sicilia... ma non mi
voglio montare la testa», dice ancora Grillo rivolto ai suoi. Insieme a lui, Luigi Di Maio e Alessandro di Battista si bendano gli occhi. E altrettanto fanno tutti quelli sotto il palco. Tocca al candidato premier pentastellato Luigi Di Maio galvanizzare i simpatizzanti. «Non dico che con questa piazza fermeremo la legge elettorale, ma vi dico: stanno facendo una legge perché scientificamente nessuno vinca le lezioni per poi fare il governo dell'inciucio. Ma devono raggiungere il 51% dei seggi e oggi quel 51% non ce l’hanno neppure col binocolo. Noi saremo l'unica certezza per poter formare un governo dei cittadini. Si stanno facendo male con le loro mani. Renderanno il Movimento sempre più determinante: ma dipenderà da voi».

Migliaia in piazza M5S, fischi a Napolitano
Migliaia i manifestanti giunti al Pantheon per protestare contro la legge elettorale. Il Movimento azzarda la cifra di 10mila anche se la piazza non è completamente piena e la cifra dovrebbe aggirarsi sui 1500 circa, secondo le stime degli addetti alla sicurezza. La gente si scalda con fischi e urla quando lo schermo allestito sul palco trasmette le immagini dell'Aula del Senato. Una quota di insulti non viene risparmiata all'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. «Sua maestà, dallo scranno di senatore a vita ha detto che vota la fiducia in nome della stabilità di governo. Ma quale governo? Quello che vuole garantire i vitalizi, ci riempie di tasse e non ci manda in pensione. Il re ha detto che Gentiloni è sotto pressione ma a me sembra che più che altro ha la pressione bassa», attacca il deputato M5S Giorgio Sorial. Anche se poi i manifestanti non sembrano invece scaldarsi alla visione dell'immagine del premier che viene proiettata dal palco.

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