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Eni, Descalzi: raddoppiano raffinazione e chimica, opportunità…

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i conti del III trimestre

Eni, Descalzi: raddoppiano raffinazione e chimica, opportunità crescita

  • – di Redazione Online

I risultati del terzo trimestre e dei 9 mesi «sono stati raggiunti grazie ai progressi compiuti nella realizzazione della nostra strategia. Nell'Upstream la produzione di idrocarburi è cresciuta del 7% al netto dei tagli imposti dall'Opec e dell'effetto prezzo. I business Downstream di raffinazione e chimica, raddoppiando il risultato, superano le aspettative beneficiando del nuovo assetto industriale ottimizzato in grado di cogliere le opportunità di crescita del mercato. In G&P abbiamo raggiunto il pareggio strutturale e prevediamo un risultato positivo nell'intero anno». Questa l'analisi dell'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, commentando i conti aziendali del terzo trimestre 2017 resi noti oggi.

Utile operativo adjusted quasi quadruplicato
L'Eni chiude il terzo trimestre dell'anno con risultati in utile contro le perdite registrate un anno fa. L'utile netto si attesta a 344 milioni di euro (contro la perdita di 562 milioni dello stesso periodo dello scorso anno) e l'utile adjusted a 229 milioni (da -484 mln). La società petrolifera sottolinea che nei primi nove mesi l'utile netto si attesta a 1,327 miliardi (da una perdita di 1,39 mld) e quello adjusted a 1,436 miliardi. L'utile operativo adjusted è quasi quadruplicato a 947 milioni nel terzo trimestre e a 3,8 miliardi nei 9 mesi.

«Risultati eccellenti con un utile operativo quasi quadruplicato»
Nel terzo trimestre, evidenzia ancora Descalzi, «abbiamo conseguito risultati eccellenti con un utile operativo quasi quadruplicato, un risultato netto in aumento di oltre 700 milioni ed un flusso di cassa operativo in netta crescita rispetto al terzo trimestre del 2016. Gli investimenti seguono nel contempo un andamento in linea con le aspettative, con una riduzione nel corso dell'intero anno di circa il 18% rispetto al 2016». Nel 2017, conclude l’ad, «otterremo una copertura organica degli investimenti e dei dividendi, interamente corrisposti per cassa, in corrispondenza di un prezzo Brent di 60 dollari al barile, come annunciato a inizio anno, 45 dollari tenendo conto delle operazioni legate al nostro dual exploration model».

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