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Dossier The party: inglesi post Brexit colpiti da una crisi di nervi

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Dossier | N. 22 articoliFesta del cinema di Roma 2017

The party: inglesi post Brexit colpiti da una crisi di nervi

La regista inglese Sally Potter
La regista inglese Sally Potter

Un party per festeggiare Janet, appena nominata ministro del governo ombra. Una festa sconvolta dalle dichiarazioni esplosive del marito Bill, di fronte agli amici più cari della coppia. Una situazione che degenera minuto dopo minuto, in una tragicomica escalation senza fine. Riate e un grande applauso finale hanno accolto la black comedy corale in bianco e nero di Sally Potter, The party , pellicola presentata alla Festa del Cinema di Roma .

La trama è densa di intricati conflitti personali e amorosi. «La storia l’ho scritta molto prima di Brexit - ha detto la regista Sally Potter - ma già si percepivano certi sommovimenti e conflitti nella società, che nel film vengono fuori come divisioni fra gli individui». E ha raccontato che «'il risultato del referendum è uscito durante le riprese, e il giorno dopo eravamo tutti molto tristi, perché The party è il contrario della Brexit, essendo frutto della collaborazione tra persone di diverse nazionalità» dal direttore di fotografia russo (Alexey Rodionov) allo scenografo argentino (Carlos Conti).

Janet (Scott Thomas) è in scena insieme al marito Bill (Spall), che sembra stordito e depresso, ci sono l'apparentemente cinica April (Clarkson) sempre più intollerante verso il compagno, molto zen e new age, Gottfried (Ganz). Poi c’è Martha (Jones), intellettuale femminista che riceve una 'bella' notizia dalla compagna Jinny (Mortimer). Il più agitato è Tom (Murphy), banchiere arrivato alla festa armato e senza la moglie Marian. «Questa è una commedia fisica con il cuore di tragedia - ha detto Sally Potter -. Abbiamo riso tantissimo anche durante le scene molto violente». Il conflitto donne e potere, con battute tranchant come: «se davvero vuoi diventare primo ministro del Paese devi fare qualcosa per quei capelli».

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