Blue, come l’uniforme di Lin. La hostess olandese che incontra un ragazzo di strada di Bucarest. Due vite che scorrono su binari opposti, si incontrano: Lin (Maria Kraakman), benestante, che abita in una bellissima casa e vive agiatamente e Nicu (Bogdan Iancu) che passa di espediente in espediente per sbarcare il lunario, un ragazzo di strada che ha per rifugio un tombino, vive in un mondo sotterraneo, si prostituisce nei bagni della stazione, sniffa colla ed è disposto a tutto per liberare la sorellina abbandonata in un orfanatrofio da una famiglia inesistente. Come due magneti si attraggono e si respingono. Sono i protagonisti di In blue, film del regista olandese Jaap van Heusden, una pellicola della rassegna ufficiale della Festa del cinema di Roma. I due sono impegnati a ricucire ferite esistenziali e a riempire in modi diversi solitudini differenti.
Il parto in volo e lo scontro con Nicu
La vita dell’impeccabile Lin viene sconvolta prima dal parto di una passeggera a bordo del volo per Bucarest e poi dall’incontro-scontro con Nicu, un ragazzino di strada di 15 anni che si getta sotto il taxi della hostess che corre verso l’aeroporto a tutta velocità. Un incontro che scatena sensi di colpa e fa affiorare lutti del passato riposti in fondo all’anima. Per accompagnarlo in ospedale Lin perderà per la prima volta in vent’anni il volo. La vita della hostess inizia a intrecciarsi sempre più con quella disperata di Nicu, che ha come unico faro di una vita senza speranza le visite segrete alla sorellina rinchiusa in orfanotrofio. Lo scenario è quello di una Bucarest piena di neve e di malinconia. Il lago ghiacciato, i tetti di palazzi cadenti, i percorsi sotterranei nelle gallerie dei treni fanno da sfondo agli incontri dei due.
Il regista Van Heusden: due vite in movimento
«Se hai il coraggio di viaggiare con il cuore pienamente connesso - ha spiegato il regista Jaap van Heusden - sarai colpito, segnato e lacerato dagli incontri. È ciò che capita a Lin nel film. Lin dirige con successo la propria vita, è una donna energica e ha il pieno controllo di tutto. È sempre in movimento, così come Nicu nei bassifondi di Bucarest. Entrambi sembrano correre per stare un passo avanti rispetto a loro stessi. E solo una violenta collisione può portarli all’impasse». Per il regista «attraverso l’incontro con l’altro da sé, pieno di bugie e opportunismo, la loro corazza si incrina per la prima volta, creando spazio per una sorta di rapporto di affetto materno, fiducia e sì, di amore».
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