Sicilia caput Italiae. Almeno dal punto di vista elettorale. Dallo storico 61 a 0 del 2001 alla vittoria di Rosario Crocetta nel 2012, l’isola ha spesso anticipato i trend politici che si sono poi affermati nel resto d’Italia. Così potrebbe accadere anche stavolta. Al voto di domenica dunque si guarda anche perché potrebbe avere l’effetto di tirare allo schieramento vincitore la volata anche per le politiche e, poi, per le regionali successive che interesseranno anche il Lazio e la Lombardia.
Il “cappotto” del centrodestra alle politiche 2001
Storica la vittoria del centrodestra alle politiche del 2001 quando si votava con il Mattarellum: i 61 collegi uninominali (41 alla Camera e 20 al Senato), furono tutti vinti dalla coalizione guidata da Silvio Berlusconi. Viceversa per il centrosinistra fu una Caporetto: l’Ulivo elesse solo i seggi con il recupero proporzionale. I Ds si bloccarono all’11,61% nella Sicilia occidentale e al 9,13% in quella orientale, mentre la Margherita fece segnare rispettivamente l’11,47% e il 16,14 per cento.
La vittoria del centrosinistra nel 2012 con Crocetta ma M5S primo partito
La Sicilia ha storicamente sorriso sempre al centrodestra e poco al centrosinistra. Ma cinque anni fa, Rosario Crocetta riuscì a riportare la sinistra alla guida della Regione approfittando delle divisioni nel centrodestra che si presentò addirittura con due candidati: Nello Musumeci e Gianfranco Miccichè. Crocetta ottenne 617.073 voti, pari al 30,47% ma vinse grazie al sostegno ricevuto anche dall’Udc (10,84%) e a quello della sua lista personale (6,17%). In quell’occasione il primo partito risultò il Movimento Cinque stelle con il 14,88%, dietro il Pd con il 13,43% e il Pdl con il 12,91 per cento. Dopo pochi mesi, alle politiche del 24 febbraio 2013, il Pd di Bersani ebbe il 18,65% in Sicilia Occidentale e il 18,59% in quella Orientale. Primo partito fu ancora M5s che ebbe rispettivamente il 34,55% e 32,74.
Il boom della sinistra alle Europee 2014
L’unico boom elettorale del centrosinistra si è registrato alle Europee del 2014, con il Pd di Renzi al 33,62% (ma il 40,82% nel resto d’Italia), davanti al 26,31% di M5s, al 21,26 di Fi e al 9,13 di Ncd e Udc uniti. Alle Comunali di Palermo dello scorso giugno, però, nuovo crollo per i Dem, che sostenevano Leoluca Orlando: questi non volle il simbolo del Pd, che si presentò insieme ai centristi con la lista “Democratici e Popolari”. Il risultato fu più che deludente: l’8,57 per cento.
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